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Ahh, come gioca Mancosu”, fosse ancora vivo Maurizio Mosca, probabilmente spodesterebbe Del Piero e la sua celebre frase la cambierebbe così, omaggiando il capitano giallorosso che da qualche giornata ci delizia con giocate di alta scuola, dimostrando di essere un calciatore di categoria superiore. Anche ieri, nel match vinto dai giallorossi contro la Virtus Entella, Mancosu ha preso per mano la squadra, portandola al successo con fiammate improvvise e gestione del possesso, tutto condito da un’eleganza e da una sicurezza palla al piede che in questa categoria possono vantare in pochi. Marco ha vissuto un momento difficile poche settimana fa. Le ambizioni di giocare ancora in Serie A sono finite per scontrarsi con le leggi di un calciomercato particolare, che ha visto tante squadre spendere poco o nulla, a causa di un virus che ha limitato di tanto le risorse di tutti. Probabilmente, se il Covid-19 non avesse sconvolto le nostre vite, Mancosu adesso calcherebbe ancora i palcoscenici del massimo campionato italiano ed a Lecce sarebbero rimasti solo i ricordi della classe del centrocampista sardo. Tutto quello che è accaduto, però, è stato già accantonato da Marco e dalla piazza, che lo ha sempre amato per il suo modo di fare, oltre che per le prestazioni in campo. Mancosu è un leader silenzioso, uno di quei giocatori fondamentali per attaccamento alla maglia e voglia di fare gruppo, cercando di cementare lo spogliatoio. L’assist per il 2 a 0 di Coda contro il Pescara, così come i due di ieri per le reti dell’attaccante napoletano e di Henderson, rappresentano l’essenza di questo calciatore, che è sempre capace di vedere l’uomo libero, servendolo poi alla perfezione. Due anni fa il trequartista giallorosso ha sorpreso tutti per continuità di rendimento e capacità realizzativa e la scorsa stagione si è fatto conoscere ed apprezzare anche in Serie A. Quest’anno tutti sanno chi è e come gioca, ma per adesso nessuno è riuscito a prendergli le misure, anche perché in quel ruolo ha la capacità di diventare devastante palla al piede e pericolassimo con le sue solite sassate dalla distanza.
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