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Ad un certo punto della partita Eugenio Corini si è girato in panchina e gli è preso lo sconforto. Tutto il patrimonio lasciato dalla precedente gestione sedeva in panchina. Ed era talmente sbrilluccicante che ha abbagliato il tecnico di Brescia, che si è stropicciato gli occhi più volte prima di cedere il passo alla sostituzione del secolo: Edgaras Dubickas. Ora. Per chi non conoscesse la zona Dubickas, andasse a ritroso nel tempo e cercasse l'articolo che fece infuriare Fabio Liverani. Perché la zona Dubickas è filosofia pura. Prende il nome dal calciatore, ma non ha nulla di irriguardoso nei suoi confronti. Anzi, poverino, lui non c'entra davvero niente. Sta di fatto che contro il Pordenone ha assunto un significato diverso. Lo ha ampliato. Zona Dubickas non più per indicare smarrimento, decisioni velleitarie, sbandamenti vari. Zona Dubickas per indicare appunto il patrimonio tecnico rimasto dalla stagione 2019/20. Una gestione che ha messo in difficoltà il Lecce in queste prime battute del campionato sotto diversi punti di vista: tecnico, numerico, economico. Ma di questo, statene certi, ne parleremo a fine mercato. Oggi il Lecce non ha panchina. E non arriva nemmeno agli undici in campo. O ci arriva a stenti. Difficoltà importanti per chi alla vigilia vuole provare a vincere il campionato. Il Lecce si rimbocca le maniche. Ripartirà. Nel nome di Edgaras.
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