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Le parole sulla nazionale italiana

Proprio grazie al paragone con gli azzurri, Lucescu commenta il cammino dell'Italia ad EURO 2024 con dispiacere, toccando un tasto, quello dei giovani più spesso in campo, che spesso per noi italiani è dolente:

Io i giovani bravi li ho sempre fatti giocare, feci debuttare Pirlo in Serie A quando aveva compiuto 16 anni da soli due giorni. 

Il range di età dai 17 ai 21 anni è il più delicato per un giocatore: è in quel momento che cresce, esplode e diventa un campione oppure sparisce. In Italia li mandano, quando va bene, in Serie B o C.

Se sono bravi, perché no? Non devono passare degli anni per consacrare un talento. Qualcuno deve prendersi le responsabilità di farli giocare.

Spalletti ha detto che d’ora in avanti si cambia e punterà di più su gente giovane, non ho dubbi che lo farà, ma bisogna vedere se gli allenatori delle varie squadre lo aiuteranno in questo compito. 

Che poi sarebbero loro stessi a trarne vantaggio.

La partita a cui fa riferimento Lucescu è Reggiana-Brescia del 21 maggio 1995, giorno in cui Andrea Pirlo fece il suo esordio in Serie A all'età di soli sedici anni.

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