Visione di gioco, ampia gamma di passaggi e tecnica di prim'ordine: ecco chi è Mathias Normann
LA SCHEDA
Stavolta, Pantaleo Corvino ha sorpreso tutti. Lavorando alacremente e sotto traccia, il Responsabile dell’Area Tecnica del Lecce ha assicurato - annunciandolo in maniera totalmente inaspettata - a Baroni e ai suoi un centrocampista di sicuro affidamento e dal comprovato valore: parliamo di Mathias Antonsen Normann, mediano norvegese di 26 anni, arrivato in prestito secco dal club russo del Rostov ma lo scorso anno all’opera in Premier League, nel Norwich. Il calciatore, che secondo il celebre portale Transfermarkt ha una valutazione di 10 milioni di euro, in passato era stato attenzionato persino dal Manchester United del suo ex allenatore Ole Gunnar Solskjaer, così come dal Southampton, dal Leicester e dal Sevilla. Arriva fra i giallorossi con l’ambizione di una maglia da titolare e con un bagaglio tecnico-tattico di tutto rispetto.
Nato il 28 Maggio 1996 a Svolvaer, piccolo agglomerato urbano situato nella zona nord-occidentale della Norvegia, Mathias si innamora del calcio da piccolo e comincia il suo percorso sportivo nel settore giovanile del club del suo paesino, l’FK Lofoten. Qui comincia a crescere e a far parlare di sé per la sua precocità e le sue abilità, tanto da arrivare – dopo l’approdo alla selezione Under 16 ad appena 14 anni - direttamente in prima squadra, nella 3.divjsion (l’equivalente della nostra Serie D) a soli 16 anni, disputando 5 incontri e realizzando un gol (contro l’Innstranden).
Lo nota subito il Bodo Glimt, che nel 2012 lo preleva a titolo definitivo e lo fa alternare fra la sua compagine Under 18 e la prima squadra. Il debutto fra i professionisti avviene però solo il 24 Aprile 2014, nel match di primo turno della NM Cup (la coppa di Norvegia) disputato contro il Tverlandet G-98: sono solo 12 minuti, ma è un inizio importante per Mathias.
Il 23 Gennaio 2015, Normann passa in prestito all’Alta, in 2.divisjon (ovvero la nostra Serie C), espressamente richiesto dall’allenatore Rune Repvik, che di lui dice: ‘Mathias è un centrocampista tecnicamente bravo con buone gambe, buon ritmo e creatività. In allenamento prima di Natale, ha mostrato alcune delle sue qualità e penso che Mathias possa fare grandi passi avanti durante la stagione’. All’Alta, Normann prende parte a 16 gare di campionato (realizzando 2 reti) e ad una gara in Coppa di Norvegia.
A fine stagione ritorna alla base e, in due anni, trova l’esordio nel massimo campionato norvegese: è il 13 marzo 2016 e gioca da titolare nel 2-0 con cui il Bodo Glimt supera il Sogndal. Al termine dell’ultima giornata di campionato, in virtù della sconfitta per 2-1 sul campo del Rosenborg e della contemporanea vittoria per 3-0 dello Stabæk sullo Start, il Bodø/Glimt scivola al 15° posto, retrocedendo così in 1.divisjon. Il giovane talento norvegese chiude però la stagione con numeri davvero interessanti: 27 match disputati in campionato e impreziositi da un assist più 6 presenze in Coppa di Norvegia, con ben 3 gol e altrettanti assist.
L’annata del 2017 vede Normann determinato ai nastri di partenza: gioca 7 gare di campionato e una di coppa, ma il suo talento è troppo promettente per rimanere ai margini della cadetteria. Così, su di lui piomba il Brighton & Hove Albion, che lo acquisisce a titolo definitivo per 1,4 milioni di euro e gli offre un contratto triennale. ‘Siamo lieti di dare il benvenuto nel club a Mathias. È un giovane giocatore di talento e versatile, che ha già una buona esperienza accumulata in Norvegia. Non vediamo l'ora di accoglierlo nel club e il suo piano a lungo termine sarà quello di entrare nel giro della prima squadra’, recita la nota ufficiale del club. Dopo nemmeno un mese, però, Normann viene dirottato in prestito in Norvegia, al Molde, nel massimo campionato. Il suo allenatore è un certo Ole Gunnar Solskjaer e in attacco fa capolino un tale Erling Haaland. Gioca la prima partita con la nuova maglia il 27 agosto, sostituendo Isak Ssewankambo nel 2-1 sul Kristiansund, sfida valida per i quarti di finale del Norgesmesterskapet. Al primo anno al Molde, sono 5 le presenze (con un assist) in campionato e 2 in coppa.
Il 26 Gennaio 2018, il Molde ottiene dal Brighton il prolungamento del prestito fino alla fine del giugno di quell’anno. Trova spazio in 10 occasioni in campionato (arricchite da un gol e tre assist) e in una gara di coppa.
Finito il periodo di trasferimento a titolo temporaneo, Normann torna al club detentore del suo cartellino ma non trova spazio in prima squadra. Viene però impiegato, per la stagione 2018/2019, nella selezione Under 23 (praticamente, la squadra B del club) con cui gioca 11 gare di Premier League 2 (il campionato delle riserve) e due match di EFL Trophy.
Normann però reclama spazio e palcoscenici più importanti. L’occasione arriva dalla Russia e viene subito colta al volo: il 28 gennaio 2019 passa a titolo definitivo al Rostov, che lo preleva per una cifra vicina a 1,7 milioni di euro. Esordisce da titolare nel massimo campionato russo in occasione della sfida contro l’Enisey, terminata 1-1, dove dispensa l’assist per il gol del momentaneo vantaggio siglato da Sigurdarson e divide il campo con vecchie conoscenze del calcio italiano, come Roman Eremenko (ex Udinese e Siena) ed Eldor Shomurodov (vedi Genoa e Roma). Chiude il primo anno in Russia con 9 presenze in campionato (e 3 assist) e 2 match di Coppa di Russia.
La stagione 2019/2020 vede la definitiva esplosione (e consacrazione) di Normann, che basa il suo play style su un efficace raggio di passaggio e la consapevolezza difensiva nel tagliare i corridoi delle trame avversarie e riconquistare il possesso: ben 23 partite disputate nella Premier Liga (con un gol e 3 assist) e una partecipazione alla Coppa di Russia, in una stagione che vede accrescere il suo valore fino all’importante valutazione di 13 milioni di euro. A fine giugno contrae il Covid.
L’annata successiva sarebbe quella dell’attestazione del suo valore assoluto, se Normann non fosse fermato da un paio di infortuni (uno occorso ad ottobre 2020 e l’altro, di natura muscolare, patito a marzo 2021) che minano un po' il suo rendimento complessivo e lo tengono lontano dal campo di gioco per quasi 100 giorni complessivi e lo costringono a saltare 10 gare. Chiude però la stagione con 15 presenze (più un gol ed un assist) in campionato, una gara disputata in Coppa di Russia ma, soprattutto, un plus nel suo curriculum: il match casalingo di qualificazione dell’Europa League, perso contro il Maccabi Haifa per 1-2: Normann resta in campo tutto l’incontro e dispensa l’assist per l’ininfluente marcatura del già citato Shomurodov.
La stagione 2021/2022 di Mathias Normann iniziata dapprima al suo club di appartenenza, ovvero il Rostov, dove però scorre indietro nelle gerarchie e non è più al centro del progetto. Disputa 4 partite (tutte da titolare), facendo registrare una media di 77 minuti di gioco per match. Sebbene non realizzi gol né fornisca assist, Normann rimane costantemente il fulcro del gioco con 69 tocchi di palla di media per gara e 0,5 passaggi chiave dispensati per partita. Tocca il 74% di precisione sui passaggi, vince il 100% dei dribbling tentati e il 56% dei contrasti complessivi. Difensivamente parlando, recupera 0,5 palloni di media per incontro, entra in tackle 1,3 volte di media a gara e porta a casa 1,8 salvataggi per match. Molti i possessi persi (19 di media per incontro), ma è la naturale conseguenza del suo gioco rapportato alla posizione ricoperta. A fine novembre poi comincia a soffrire un infortunio pelvico che lo tiene ai box per oltre due mesi.
Dopo il recupero funzionale, la seconda parte di stagione vede il suo prestito al Norwich, in Premier League. Il manager Daniel Farke confessa tutta la sua gioia al sito ufficiale della società: ‘Siamo davvero felici di accogliere Mathias. Abbiamo lavorato a questo affare per diverse settimane. Non è stato facile per noi prendere un giocatore che aveva molti club interessati a lui. Vediamo un sacco di potenziale in Mathias ed è in grado di interpretare diversi ruoli. È abbastanza versatile nelle posizioni di centrocampo. E’ molto bravo con le sue scelte di passaggio ed è un giocatore tecnico. Sebbene non sia così alto, è comunque molto bravo nei duelli aerei. Riteniamo che sia l'aggiunta perfetta alla squadra e non vediamo l'ora di averlo come parte del gruppo’.
Qui, Normann trova una maggiore continuità di rendimento e le statistiche ad esso riferite sono sicuramente più probanti di quelle esposte in precedenza. La sua ultima parentesi temporale nel calcio inglese lo vede in campo 23 volte (di cui 20 dal primo minuto), per un totale di 1656 minuti giocati. Entra a far parte, in un’occasione, della Squadra della Settimana della Premier League stilata da Sofascore. Mette a segno un solo gol, di sinistro e da fuori area (fra l’altro dopo appena 6 minuti nella partita d’esordio contro il Brentford), e fornisce 2 assist per i compagni. Il suo contributo in fase di impostazione è esaltante: 46 tocchi del pallone di media a partita, con ben 5 grandi opportunità create e 0,6 passaggi chiave dispensati a gara. La precisione sui passaggi è del 72% (‘splittata’ in 86% per i passaggi nella propria metà campo, 55% per quelli effettuati nella metà campo avversaria, 46% sulle palle lunghe e 21% sui cross). Inoltre, raggiunge un valore di xG pari a 0,06 a partita e di xA di 0,11 a match. Purtroppo, a causa della collocazione sul rettangolo verde nella posizione di mediano, perde – come preventivabile - molti palloni (13,3 di media a partita), ma comunque in numero inferiore rispetto al trend visto in Russia. Vince il 57% dei dribbling tentati e il 49% dei contrasti complessivi, commettendo 1,6 falli di media a gara ma subendone anche 1,2. In fase di ripiegamento, subisce 6 ammonizioni ma ‘in cambio’ offre 0,8 recuperi a partita e 1,7 salvataggi per gara, producendosi in 1,5 tackle per incontro e commettendo un fallo che poi causa l’assegnazione di un rigore a favore degli avversari.
La media voto della stagione di Normann al Norwich, secondo Sofascore, è stata di 6.77, il quinto miglior rendimento in una squadra che, purtroppo, ha poi subito la retrocessione in Championship (ovvero, la nostra Serie B).
Soccerment ha stilato un diagramma grafico in cui si può valutare l’impatto di alcune caratteristiche peculiari di Normann sui numeri della sua stagione al Norwich. Ebbene, si può notare come la visione di gioco e la fisicità siano stati i tratti distintivi del suo modo di fare calcio.
Mathias Normann arriva al Lecce con un pedigree che recita 155 presenze, 7 gol e 21 assist fra i club professionistici e 12 caps e un gol nella nazionale maggiore norvegese, punto di approdo di una trafila che lo ha visto protagonista praticamente in tutte le selezioni nazionali del suo Paese: a 16 anni ha debuttato nell’Under 17, collezionando complessivamente due match; poi nel 2014, ha avuto modo di disputare un incontro con la formazione Under 18; successivamente, ha giocato una gara con la nazionale Under 21, prima di passare alla selezione maggiore, guidata da Lars Lagerback, con la quale ha esordito nell’incontro di qualificazione agli Europei disputato contro la nazionale di Malta il 5 settembre 2019.
Il profilo di Football Manager 2022 associato all’identità di Mathias Normann parla di un centrocampista alto 179 centimetri e con peso forma di 75 chilogrammi, di piede destro, risoluto. E’, per indole, un centrocampista difensivo, capace di giocare come regista arretrato, come centromediano metodista e come incontrista, ma può essere parimenti schierato come carrilero, come centrocampista centrale puro, come mezzala, come regista mobile e come centrocampista di quantità, così come in una posizione più avanzata come quella del centrocampista offensivo, del rifinitore e dell’attaccante di sostegno.
L’elenco dei punti di forza di Normann è davvero nutrito: sa giocare con naturalezza in almeno due ruoli, ha una lunga rimessa, mostra risolutezza, è un nazionale affermato, è considerato un giocatore tecnico, ha una notevole intelligenza calcistica in virtù della sua capacità di posizionamento in campo e delle sue abilità decisionali ed è considerato un calciatore che potrebbe entrare nei ranghi di qualsiasi squadra dei campionati di Serie A e di Premier League. L’unico punto debole evidenzia una certa incostanza sul piano realizzativo.
L’abilità principale di Normann secondo il videogame manageriale è quella associata alle rimesse lunghe (ovvero alla capacità di lanciare lontano il pallone sulle rimesse, la maggior parte delle volte per avviare contropiedi o azioni offensive), quantificata in 16/20; molto validi gli attributi per determinazione, impegno e qualità dei passaggi, così come quelli riferiti al controllo di palla, alla tecnica, al tiro da lontano, all’aggressività, al carisma, alle decisioni, alla freddezza, al gioco di squadra, all’intuito, al senso della posizione e alla visione di gioco. In realtà, si tratta di un elemento molto solido e con valori medi tutti positivi, eccezion fatta per la scarsa propensione a tirare i rigori, alcune lacune in marcatura e un basso valore di finalizzazione.
Dal punto di vista mentale, mostra una sufficiente adattabilità a nuovi contesti, è fortemente ambizioso, ha un buon grado di compostezza, fa della concretezza un tratto distintivo, è poco incline alle controversie, non dà particolarmente sfogo al giocare sporco, sa esaltarsi nei match importanti, ha un alto grado di leadership e di professionalità, ma talvolta pecca nella sportività.
L’abilità attuale di Mathias Normann secondo Football Manager 2022 è pari a 69/100, mentre quella potenziale può toccare quota 73/100. Si tratta quindi di un atleta dalla caratura già ampiamente consolidata.
Il nostro Davide Mandorino (che ringrazio pubblicamente) ha osservato Mathias Normann in due match a cui ha preso parte nella scorsa stagione (ovvero quello in trasferta contro il Liverpool in FA Cup e quello in casa del Manchester United, in Premier League) e su di lui racconta: ‘Ha un’impostazione naturale per cui dimostra una certa abilità a giocare il pallone in verticale. È sempre in perpetuo movimento, fortemente dinamico. È molto tecnico. Dimostra una certa lacuna in marcatura, soprattutto sugli angoli, perché tende a perdersi l'avversario diretto in quanto è attirato dal pallone e non tiene d’occhio il giocatore da marcare. Difende in avanti, cioè attacca l'avversario che ha davanti e di spalle. Questo è un aspetto positivo, anche se crea spazio dietro di sé, per cui la sua fase di ripiegamento è efficace soprattutto in contesti in cui la sua squadra è corta. Si vede chiaramente che ha tanta qualità tecnica. Ha un’ottima visione di gioco e ha buona corsa. Può sicuramente migliorare nella fase di non possesso, perchè gioca più che altro sull'intercettazione e raramente l'ho visto andare a contrasto. Sotto questo frangente, è diverso da Hjulmand. Ha un bel destro, calcia molto bene, anche sui calci piazzati, fondamentale su cui – assieme a Bistrovic – può costituire una validissima alternativa’.
Stando alle elaborazioni grafiche e numeriche di Understat, Normann tira tantissimo da fuori area (106 conclusioni da quella porzione di campo, rispetto alle 18 provenienti dall’interno dell’area di rigore avversaria) se analizziamo le sue ultime 4 stagioni in ordine temporale. Sa inoltre concludere con entrambi i piedi: 95 le conclusioni di destro, 20 di sinistro e 9 colpi di testa.
Normann è un centrocampista completo, che in fase di impostazione ama ricevere il pallone fra i piedi. Se contrastato, è in grado di liberarsi della marcatura avversaria con dei dribbling che lo portano ad una accelerazione per creare vantaggio oppure per lo scarico al compagno libero. Gioca a testa alta, ha una visione di gioco notevole che permette di innescare i terminali offensivi con lanci lunghi completati sia con l’interno del piede, sia con l’esterno. E’ abilissimo nello stretto e riesce a spostare il pallone da un piede all’altro con impressionante abilità, anche sfruttando la suola. Basa molto del suo gioco sul tocco di prima e sul dinamismo perpetuo, in virtù anche di un gioco di prima di tutto rispetto. Sa calciare anche le punizioni, soprattutto quelle dal limite dell’area, con un destro a giro sostanzialmente basso ma veloce e con un raggio di curvatura della sfera davvero interessante. Punta a (ri)conquistare il possesso del pallone immediatamente per trovare la giocata migliore, senza sprecare l’occasione.
Di lui stesso, Mathias dice: ‘Amo andare a contrasto, conquistare il possesso, usare il mio fisico per tenere palla e dettare i ritmi di gioco’.
E in effetti ciò è vero: ripulisce la palla riconquistandola in fase difensiva, spostandola da lì per riprendere il controllo del possesso e consentire l'inizio degli attacchi. Ha una grande capacità di avanzare con la palla e di portarla nell'area di rigore avversaria. Quando gli viene concesso del tempo sulla palla, la sua capacità naturale di individuare un passaggio lungo è notevole. Giocando come un regista piuttosto profondo, può offrire supporto quando la sua squadra sta attaccando dalle ali, ricevendo la palla e poi cercando di giocarla in avanti. Inoltre, fornisce supporto ai terzini abbassandosi di fianco a loro e poi giocando una palla istintiva dietro la difesa o per cambiare il gioco.
Pertanto, i giocatori veloci traggono vantaggio dallo stile di gioco di Normann in quanto possono arrivare a ricevere in attacco i suoi passaggi filtranti.
Il suo posizionamento naturale è superbo. Con un altro centrocampista accanto a lui, che ha una mentalità più difensiva, Normann avrebbe la libertà di spingersi più avanti, vagando per il centrocampo.
Spesso combina l'uso di una finta corporea con la sua capacità di giocare attraverso i passaggi. La finta corporea aiuta a mascherare la direzione dei suoi passaggi, il che aiuta a cogliere gli avversari alla sprovvista.
Per una squadra con giocatori larghi aggressivi e veloci (per esempio, uno Strefezza), Normann potrebbe essere la chiave per sbloccare ancor di più il proprio potenziale, poiché sa liberare i compagni di squadra che sono in grado di isolare i difensori negli uno contro uno. Pertanto, se ha tempo e spazio, Normann ha la capacità di punirli con passaggi veloci e verticali.
Insomma, Mathias Normann è un centrocampista completo che può rivelarsi davvero la chiave di volta di una porzione di campo nevralgica come quella del Lecce di Baroni – ovvero il centrocampo – in un sistema di gioco che fa della riconquista del pallone, della ripartenza e dell’innesco per le punte i principi cardine su cui si poggia.
Liberato da Hjulmand dai compiti difensivi, può creare superiorità in dribbling e in allungo, può ribaltare il gioco sia orizzontalmente sia verticalmente, può fornire adeguato supporto agli esterni e può persino dare palla in profondità alla punta centrale, non solo con dei passaggi a scavalcare la difesa avversaria, ma anche con dei micidiali palloni filtranti. Se trova subito la condizione, entra nel ritmo di gioco e comprende le dinamiche (e le necessità) del calcio italiano, può diventare davvero un elemento imprescindibile per i giallorossi. E noi ce lo auguriamo fortemente.
Velkommen, Mathias!