Comunali a Lecce: ecco perché non esiste il rischio anatra zoppa
L’esito del voto parla chiaro: nessun rischio ingovernabilità e ”anatra zoppa” per il prossimo governo
A Lecce sono terminate ieri pomeriggio le procedure di verifica della Commissione elettorale, chiamata in causa per un accertamento su alcune incongruenze tra i verbali depositati in quattro sezioni e il numero di preferenze espresse.
Adriana Poli Bortone, con 26.044 voti non ha raggiunto il 50%+1 che le avrebbe consentito di vincere al primo turno. Per Salvemini, invece, 24.374 preferenze. Sarà ballottaggio tra i due, mentre Ciucci e Siculella hanno ottenuto rispettivamente 840 e 894 voti.
I leccesi torneranno alle urne domenica 23 e nella mattinata di lunedì 24 giugno.
Poli Bortone: “Pronti al ballottaggio, bocciato Salvemini"
Adriana Poli Bortone ha parlato dalla sede del comitato elettorale di via Braccio Martello. Le sue dichiarazioni sono state raccolte da Leccesette:
Sottolineo le stranezze registrate in queste elezioni. In alcune sezioni, come la 54, sfiorano il 10%. II controllo delle schede è servito per chiudere diverse sezioni lasciate aperte, senza verbale, nelle quali si sono registrate anomalie, come il numero di votanti differenti rispetto al numero delle schede. Un controllo, assolutamente dovuto, che ad ogni modo non abbiamo chiesto noi.
Salvemini: “0-0, palla al centro”
Carlo Salvemini ha rilasciato alcune dichiarazioni reperibili sulla sua pagina Facebook:
0-0, palla al centro. Si comincia una nuova campagna elettorale. Siamo pronti per vivere con passione, entusiasmo, fiducia, serenità e determinazione questo passaggio. Complimenti alla mia avversaria per il risultato ottenuto. Non vivo il risultato come un de profundis.
Perché non esiste il rischio “anatra zoppa” a Lecce
L’esito del voto parla chiaro: nessun rischio ingovernabilità e ”anatra zoppa” per il prossimo governo di Lecce. A sostenerlo è il Nuovo Quotidiano di Puglia, che sottolinea come la normativa preveda che:
“Qualora la lista o il gruppo di liste collegate con il candidato proclamato eletto alla carica di sindaco non abbia conseguito almeno il 60% dei seggi di consigliere comunale assegnati al comune, ma abbia ottenuto il 40% dei voti voti validi riportati da tutti i sindaci e nessun‘altra lista o gruppo abbia superato il 50% dei voti validi riportati da tutti i sindaci, il presidente dell’Ufficio centrale assegna il 60% dei seggi spettanti al comune a detta lista o a detto gruppo di liste”.
Il vincitore conquisterà - aggiunge il Nuovo Quotidiano di Puglia - 20 seggi su 32 (più il sindaco).