La manovra offensiva del Lecce è (statisticamente) peggiorata
L'ANALISI DEI NUMERI
Che il trend delle ultime prestazioni offerte dal Lecce in campionato fosse tutt'altro che positivo (due punti conquistati in quattro partite, addirittura soltanto uno negli ultimi tre match) se ne sono accorti un po' tutti. Quello che però comincia seriamente a preoccupare è l'apporto offerto dagli uomini di Baroni alla fase offensiva.
Sebbene i giallorossi abbiano sempre realizzato una marcatura nelle ultime uscite (tranne che al Dall'Ara, dove le polveri del tridente d'attacco si sono rivelate più bagnate che mai), sono diversi i campanelli d'allarme che lo staff tecnico del club salentino non può più ignorare. D'altronde, lo spaccato offerto da FBRef.com restituisce una situazione non proprio edificante.
Anzitutto, una certa bulimia dell'attacco del Lecce è confermata dai valori di expected goals (ovvero le reti attese a seguito delle manovre d'attacco) registrati nelle ultimi tre incontri disputati: sono rispettivamente pari a 0,33, 0,36 e 0,34. Tutto ciò rimarca una certa difficoltà di segnare la quale può essere senza dubbio concepita come l'ostacolo principale al recupero di un qualsiasi svantaggio.
Ma non è tutto: con 8,3 xG totali, il Lecce è la squadra meno prolifica (sull'atteso) di tutta la serie A, dietro lo Spezia (8,5) e la Sampdoria (9,6). In pratica, i tifosi giallorossi possono aspettarsi meno di un gol a partita dai propri beniamini, visto che gli xG per 90 minuti si attestano a 0,76. Troppo poco.
Gli uomini di Baroni sono in fondo alla graduatoria anche per gli expected goals non su rigore (6,8), agli expected goals assististi - ovvero le reti attese che seguono un passaggio che fa da assist o tiro (5,4) e agli expected goals non su rigore più quelli assistiti (12,2). In tutti e tre i ranking sopraelencati, i valori del Lecce sono inferiori a quelli maturati da qualsiasi squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere.
E ancora: con 41.1 (indicatore calcolato sotto forma di percentuale di passaggi tentati), il team salentino è la peggiore formazione dal punto di vista del possesso palla dell'intero torneo, a cospicua distanza dalla Cremonese (43,7, in una situazione di classifica più difficile rispetto a quella nostrana) e dall'Atalanta (44,9, ma con un rendimento notevolmente superiore).
Non è finita qui, purtroppo: finora i giallorossi hanno creato solo 156 azioni da tiro, il computo più basso della Serie A (a pari merito con lo Spezia).
In definitiva, il Lecce attacca poco, male e con poca efficacia. Eppure a inizio stagione tutto era ben diverso: il peggioramento è avvenuto - ahinoi - di recente.
E' chiaro che con dei numeri del genere, un'inversione di rotta non solo è necessaria, ma vitale. La ripartenza del Lecce deve quindi passare soprattutto per le reti realizzate, perchè senza di quelle la conquista della salvezza comincia a diventare improba. Fortunatamente non è troppo tardi per porvi rimedio e per ritrovare quella serenità per aggredire gli avversari e cominciare finalmente a ‘mordere’ questo massimo campionato.