Coronavirus, un Campione del Mondo si preoccupa per il padre in carcere
Quando Iaquinta urlò: "Vergogna!"
L’ex attaccante di Juve e Udinese era stato condannato in primo grado a due anni per una irregolare custodia d'armi nel processo di ‘Ndrangheta Aemilia e in occasione della lettura del dispositivo si era lasciato andare a un duro sfogo: “Vergogna, ridicoli. Il nome 'ndrangheta non sappiamo neanche cosa sia nella nostra famiglia. Non è possibile. Andremo avanti. Mi hanno rovinato la vita sul niente perché sono calabrese, perché sono di Cutro. Io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese”. Nel luglio del 2019 una nuova sentenza lo aveva poi ritenuto estraneo all’associazione mafiosa. “La sua estraneità - le motivazioni dei giudici - alla associazione mafiosa e lo strettissimo rapporto personale con il padre lasciano il dubbio che egli non abbia agito nel perseguimento della finalità tipica contestata bensì al solo scopo di aiutare il padre", una figura "strategica all'interno del sodalizio criminoso".
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