Carisma, abilità nel gioco aereo e continuità di rendimento: ecco i tratti distintivi di Pietro Ceccaroni
LA SCHEDA
Esperienza, leadership e affidabilità. Era questo che il Lecce cercava per rimpolpare un reparto difensivo che sembrava essere numericamente sottostimato per i prossimi impegni in campionato, alla luce delle lunghe assenze di Pongracic e Dermaku per infortunio. E le ha trovate in Pietro Ceccaroni, difensore centrale di 27 anni, proveniente (a titolo temporaneo con diritto di opzione) dal Venezia, squadra del campionato cadetto della quale era il capitano. E’ vero: è arrivato quasi all’ultimo giro di lancette della sessione invernale del calciomercato, ma il nome di Ceccaroni era sul taccuino di Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera fin dalla scorsa estate.
Pietro Ceccaroni nasce a Sarzana, comune in provincia di La Spezia, il 21 Dicembre 1995. E’ figlio unico. Vive con la famiglia nei dintorni di Lerici, una gemma incastonata nel Mar Ligure. Cresciuto nel settore giovanile della Tarros Sarzanese (società di cui conserva ancora un fantastico ricordo), cerca di farsi notare entrando a far parte dei settori giovanili di Empoli e Carrarese, ma senza particolari acuti. Viene ceduto poi allo Spezia, con cui inizia tutta la trafila delle giovanili: per lui, un momento di felicità estrema, dato che è un grande tifoso proprio dei bianconeri liguri. Addirittura, è nei pressi del rettangolo verde del Picco il giorno in cui gli aquilotti approdano in B dopo 55 anni di pellegrinaggio nelle serie inferiori del calcio italiano: fa il raccattapalle. Inizia la sua carriera calcistica da ‘jolly’ del reparto offensivo negli Allievi Nazionali dello Spezia, dove viene utilizzato un po’ in tutti i ruoli, da esterno a trequartista, da mediano a mezzala.
La stagione 2012/2013 vede Ceccaroni approdare dalla selezione Under 15 direttamente alla formazione Primavera spezzina, con la quale disputa 25 gare di campionato (corredate da ben 4 gol e da un ottimo piazzamento in graduatoria assieme ai suoi compagni, ovvero il 7° posto assoluto) e prende parte a 5 match del Torneo di Viareggio (tutti da titolare), affrontando squadre come la Roma, l’Inter e il Milan. Si compie la sua conversione a difensore, iniziata da Pietro Fusco, che inizialmente lo testa come terzino sinistro ottenendo buoni risultati e successivamente completata da mister Cei, il quale - nel finale di campionato, a causa di assenze e squalifiche - lo reinventa centrale difensivo.
Con l'avvio della nuova stagione, Pietro diventa subito un punto di riferimento anche in proiezione futura, tanto da esordire in prima squadra proprio in avvio della stagione successiva, e più precisamente il 17 agosto 2013, nella partita di Coppa Italia vinta ai tiri di rigore contro il Genoa. Mette inoltre in cascina altre 22 presenze in campionato Primavera (impreziosite da un gol), due per il Torneo di Viareggio ed una per la Coppa Italia Primavera, alternando alcune ‘panchine’ in campionato con la formazione maggiore.
Il debutto in Serie B avviene il 1º novembre 2014, in occasione della vittoria esterna contro il Pescara di Ledian Memushaj e Cristian Pasquato: sono i 27 minuti fin lì più importanti della sua carriera, un’emozione incredibile, gestita con grande professionalità e personalità. Chiamato da mister Bjelica per sostituire Datkovic, Ceccaroni si fa subito trovare pronto e vive tutte le fasi cruciali del match. Dopo il pareggio degli avversari e l’inferiorità numerica, lo Spezia lotta e si difende egregiamente: protagonista di diversi interventi importanti nell’ultima mezzora di gioco e aiutato in campo dai consigli dei più esperti, il giovane Pietro si regala un esordio più che positivo.
Nella formazione Primavera, Ceccaroni è ormai un leader assoluto, cominciando a indossare la fascia di capitano, giocando 5 match nel Torneo di Viareggio e ben 21 partite nel campionato Primavera (più due gol) e arrivando alle fasi finali del torneo, dove trova la corazzata Roma di Francesco Di Mariano e Marco Tumminello che elimina il suo Spezia ai quarti.
Il 13 luglio 2015 passa in prestito alla SPAL, militante nel girone B della Lega Pro. E’ un anno entusiasmante, nel quale ottiene la promozione nella serie cadetta e la vittoria della Supercoppa di Lega. A fine annata, sono 22 le presenze in campionato, 2 in Supercoppa di Lega, 4 in Coppa Lega Pro e una in Coppa Italia (ovvero il successo casalingo contro il Rende per 2-0 del 2 Agosto 2015), ma soprattutto lega in maniera particolare con un compagno di reparto di 18 anni più grande di lui, un certo Marcello Cottafava (che qualche tifoso giallorosso sicuramente ricorderà) .
Terminata l’esperienza ferrarese, Ceccaroni ritorna alla base e diventa un punto fermo della formazione ligure che sfiora un’incredibile impresa: dopo 19 presenze nel torneo regolare, Pietro partecipa ai playoff per la promozione in A, ma lo scoglio del Benevento è troppo grande da aggirare. In più, disputa ben 3 gare di Coppa Italia, arrivando ad affrontare il Napoli agli ottavi, in occasione della sconfitta per 3-1 rimediata al San Paolo. Uno dei suoi compagni di squadra della stagione è un certo Alessandro Deiola.
La stagione 2017/2018 è forse quella più difficile per Pietro Ceccaroni, che nello Spezia di Fabio Gallo fa fatica a trovare spazio. A fine annata, sono solo 10 le presenze in campionato, che si sommano alle due di Coppa Italia, manifestazione nella quale rifila un gol alla Reggiana nel 3-0 del Picco del 5 Agosto 2017.
Il 4 luglio 2018 Ceccaroni viene ceduto a titolo temporaneo al Padova. Con i biancorossi disputa 16 gare di campionato (fra cui quella del 23 Dicembre 2018 al Via del Mare con un Lecce vittorioso per 3-2 e quella di ritorno, nefasta per i giallorossi a causa del successo per 2-1 dei patavini, quasi retrocessi), dispensando anche due assist. Gioca poi l’incontro del terzo turno di Coppa Italia in trasferta contro il Bologna di Arturo Calabresi e terminato 2-0 per i felsinei.
Il 7 agosto 2019 si trasferisce, sempre in prestito (nella fattispecie con diritto di riscatto e controriscatto) al Venezia. Alla prima stagione con i lagunari comincia il suo percorso da terzino sinistro per sostituire l’infortunato Felicioli, poi prosegue riappropriandosi della casella del centrale difensivo e chiude la stagione con ben 31 gare del campionato cadetto (con un gol realizzato nel derby casalingo contro il Cittadella di Mario Gargiulo e Marco Rosafio del 26 dicembre 2019, terminato 1-2) e a due match di Coppa Italia, segnalandosi come uno dei migliori difensori centrali del torneo, grazie anche all’immenso lavoro compiuto, anche parallelamente alla sua crescita esponenziale, da mister Alessio Dionisi: ‘Lo ringrazio come ringrazio la società Venezia per l’opportunità che mi hanno dato. Venivo da un’annata non positiva a Padova, dovevo rimettermi in gioco con tutte le incognite del caso. Ho potuto lavorare con un tecnico straordinario nella gestione del gruppo, che ci ha saputo portare all’obiettivo e che ci ha fatto esprimere un bel calcio’, ammette Pietro.
Il 23 agosto 2020 la proprietà di Ceccaroni viene riscattata dal club veneto (per una cifra stimata in 200.000 euro), con cui il calciatore firma un contratto triennale; lo Spezia decide di non esercitare, quindi, il controriscatto. Ottiene da titolare la promozione in Serie A dopo la vittoria ai play-off, rivestendo i panni di uno degli elementi più carismatici di un organico che annovera giocatori come Francesco Di Mariano e Youssef Maleh. Chiude l’annata con 37 presenze, 3 reti e 2 assist in campionato, più tutti i 5 match dei playoff, durante i quali conquista il rigore realizzato da Aramu al Via del Mare nel ritorno della sfida contro il Lecce, un ricordo amarissimo per i nostri colori.
La stagione 2021/2022 vede Pietro Ceccaroni sugli scudi: è il capitano del suo Venezia, soprattutto per volere di mister Zanetti, che lo valorizza quale elemento più carismatico del gruppo e lo rende fondamentale per il resto dell’organico, dando tantissimi insegnamenti sia dentro sia fuori dal rettangolo verde. Esordisce nel massimo campionato italiano al San Paolo, nella sconfitta per 2-0 rimediata alla prima giornata. Nonostante il suo apporto più che positivo, con 35 presenze, due gol (di cui il primo messo a segno il 19 settembre 2021, nella partita persa in casa per 1-2 contro la sua ex squadra, lo Spezia) e due assist, nonchè una dimostrazione di forza, restando strenuamente in attività anche dopo un intervento artroscopico di pulizia e sintesi di frattura dello scafoide del polso sinistro – programmato per il 10 Maggio 2022 e perfettamente riuscito - i lagunari retrocedono in Serie B, dimostrando delle mancanze soprattutto sul piano dell’esperienza necessaria per conquistare una salvezza nel massimo campionato. Lui, però, ottiene il rinnovo (con adeguamento al rialzo) del suo contratto, la cui durata viene estesa fino al 30 Giugno 2026: ‘Giocatori come Ceccaroni rappresentano perfettamente la nostra filosofia e la nostra idea di calcio – dichiara il presidente arancioverde, Duncan Niederauer - questo non solo perché abbraccia pienamente il nostro progetto, ma soprattutto perché è orgoglioso di essere un giocatore del Venezia FC. Stimo molto Pietro come calciatore e come uomo e sono davvero felice che abbia deciso di restare nella nostra famiglia. Sta crescendo non solo come giocatore, ma anche come leader’. In più, viene eletto miglior calciatore del Venezia al Galà del Calcio Triveneto di fine anno sportivo.
Nella stagione attualmente in corso, Pietro Ceccaroni inizia l’annata firmando un altro ‘contratto’ (ovvero quello del matrimonio con la moglie Federica), rimarcando la sua voglia di restare al Venezia , spegnendo - di fatto - le sirene che lo volevano lontano dalla laguna (si parlava allora proprio del Lecce…) e mantenendo i gradi di capitano di un Venezia che riscontra oggettive difficoltà nel campionato cadetto. Disputa 20 partite (tutte da titolare), restando in campo per una media di 89 minuti a partita ed entrando fra i migliori 11 di una Squadra della Settimana elaborata da Sofascore. Realizza una rete, di testa (contro il Bari, nel match casalingo dell’8 Ottobre 2022, perso per 1-2) ma manca anche una grande opportunità per segnare. Con 76,9 tocchi del pallone di media a gara, Ceccaroni è costantemente cercato dal resto della squadra in fase di palleggio ed offre una precisione sui passaggi dell’85% (‘splittata’ in 91% per i passaggi nella propria metà campo, 74% per i passaggi nella metà campo avversaria e 47% sulle palle lunghe). Inoltre, crea due grandi opportunità da rete per i compagni, dispensando 0,3 passaggi chiave per match.
Difensivamente parlando, Ceccaroni ottiene – assieme al suo reparto di cui è il leader – ben 2 clean sheet ed offre ben 3,5 salvataggi per incontro, 0,9 recuperi a partita e 1,2 tackle per gara, ma causa anche fallo da rigore per gli avversari. Vince il 52% dei contrasti (divisi fra il 52,5% dei contrasti a terra e il 51,5% di quelli aerei) ed effettua 1,1 falli per gara, i quali gli causano 3 ammonizioni e un’espulsione per doppia ammonizione. 10,8 i possessi persi a gara.
Ceccaroni lascia il Venezia mentre la squadra detentrice del suo cartellino è in zona retrocessione. Nonostante tutto, lui è però il 7° per rendimento complessivo in squadra, con una media voto che Sofascore elabora in 6,91.
Il riconoscimento di Pietro Ceccaroni a livello nazionale è arrivato solo in riferimento alle selezioni giovanili azzurre: oltre a una positiva considerazione per l’organico Under 18, vanta 4 presenze nella formazione Under 19 di Alessandro Pane (con esordio, da titolare, il 5 Marzo 2019 nel pareggio casalingo contro i pari età della Germania, in un incontro per il quale la distinta recita – fra titolari di campo e panchina – i nomi di Lorenzo Venuti, Jacopo Petriccione e Wladimiro Falcone, tutte conoscenze importanti del calcio leccese), più 5 gare disputate con l’Under 20 di Alberico Evani (con debutto negli ultimi 5 minuti del match del Torneo Quattro Nazioni del 3 Settembre 2014, in cui l’Italia sconfigge la Germania per 1-0). Di fatto, entrambi i suoi ‘battesimi’ con la casacca azzurra lo hanno visto opporsi contro la compagine teutonica.
Pietro Ceccaroni arriva al Lecce con un curriculum di tutto rispetto: 35 presenze (con due gol e due assist) in Serie A, 134 gare disputate in Serie B (corredate da 5 gol e 4 assist) e 12 match di Coppa Italia (più un gol e un assist, complessivamente). Inoltre, ha in bacheca una Supercoppa di Serie C e la vittoria di un campionato di Lega Pro, più una promozione dalla B alla A.
Il profilo di Pietro Ceccaroni stilato da Football Manager 2023 parla di un difensore di piede sinistro e personalità risoluta, alto 188 centimetri e con un peso forma di 73 chilogrammi. E’ un centrale difensivo in grado di poter avere libertà di impostazione, così come un impiego da marcatore puro, da difensore centrale senza fronzoli e persino come braccetto di difesa. All’occorrenza può essere schierato come terzino sinistro difensivo o come esterno sinistro ‘da battaglia’, mentre in emergenza può rivestire il ruolo di esterno completo, sebbene non sia nella sua indole specifica offendere o spingersi verso l’attacco.
Ceccaroni ha diversi pro che il videogame manageriale non manca di evidenziare: è un giocatore costante, che mostra determinazione e prontezza, che di fatto è un leader dello spogliatoio, capace di giocare in più di una posizione, forte sulle palle alte grazie alle sue capacità aeree, bravo nei colpi di testa, in possesso di una particolare predilezione per i big match e vicino ad esprimere il suo massimo potenziale in carriera. Di contro, Ceccaroni non ha esperienza internazionale, potrebbe non essere in grado di adattarsi al gruppo centrale di una nuova squadra, ha bisogno di affrontare un regime di allenamento che accresca la sua forza, ha un atteggiamento competitivo che talvolta lo può portare a prendere qualche cartellino del tutto evitabile e, a volte, le sue difficoltà nel gioco di prima possono causargli dei problemi in fase di manovra.
Sul piano mentale, Ceccaroni sente le sfide di nuovi contesti, si disimpegna con sana aggressività e ha un’ambizione non eccessiva ma comunque in linea con le aspettative che possono essere riposte in un calciatore con la sua personalità. Composto, concentrato, ha un’ampia consistenza del suo gioco. Poco incline alle controversie, è fortemente deciso e determinato, tanto da poter ricorrere alcune volte a giocate ‘sporche’. Per nulla eccentrico, è altamente professionale e dedito alla sportività. Ha un’indole che lo porta ad essere un gran lavoratore in allenamento e ad essere evidenziato come uno degli elementi trainanti di uno spogliatoio, mentre sotto pressione può rischiare, in alcuni casi, di essere soggetto a sbavature. Se in lui si ripongono le giuste speranze, offre ampia fedeltà e dedizione alla causa.
La migliore qualità di Pietro Ceccaroni secondo Football Manager 2023 è l’aggressività (16/20). Caratteristiche come determinazione, intuito e senso della posizione sono di ottimo livello. Molto valide anche le voci riferite a resistenza, massima elevazione, carisma, colpi di testa e contrasti. Si fa, inoltre, particolarmente valere in marcatura, in virtù della sua abilità nelle scelte degli scenari di gioco, nel coraggio espresso, nell’impegno, nelle relazioni in campo con i compagni di reparto, nell’equilibrio, nella forza e nell’integrità fisica. Non è particolarmente abile nel controllo di palla, a causa anche di una tecnica non proprio eccelsa, e quindi non offre una spiccata visione di gioco, sebbene il suo ruolo in campo non annoveri tale caratteristica come primaria e peculiare.
L’abilità attuale di Pietro Ceccaroni secondo Football Manager 2023 è pari a 63/100: per mero raffronto - e lungi da creare parallelismi forvianti e fuori luogo - i suoi compagni di reparto hanno un’abilità simile, se si pensa che Umtiti è su 67/100 e Pongracic a 65/100, ma Tuia, Romagnoli e Baschirotto sono a 62/100 e Dermaku a 61/100. Sulla carta, Ceccaroni sarebbe quindi il terzo centrale difensivo più forte in organico. La stima del potenziale di Ceccaroni, invece, è pari a 67/100.
Pietro Ceccaroni è un difensore forte, forse non troppo rapido ma comunque agile, coordinato e dalla spiccata elevazione. Abile sia a disimpegnarsi della sfera sia a trasformare con un lancio lungo un’azione difensiva in una offensiva, sa dare ampie garanzie in copertura quando è necessario, sapendosi abilmente posizionare e proporsi in marcatura; forte, difensivamente parlando, nell’uno contro uno, è in grado di leggere le intenzioni avversarie in anticipo. Il suo marchio di fabbrica è la gestione delle transizioni negative, ovvero quando la sua squadra passa dal possesso palla a non averlo più: in quei momenti in cui, per un errore della propria squadra, o per bravura degli avversari si perde il controllo della palla, Ceccaroni esprime le sue migliori peculiarità. E poi è un leader, agonisticamente impegnato e con uno spirito di squadra di pregevole livello. Ha inoltre un grande autocontrollo che, unito alla giusta dose di temperamento, fa da leit motiv a dei trend di continuità davvero impressionanti.
Francesco Fedele di PianetaserieB, una volta, descrisse così Ceccaroni: ‘Il calcio dei nostri padri ci è stato consegnato come un concentrato di mistica ed epica, di racconti capaci di suscitare sensazioni immaginifiche e troppo distanti, come bagaglio valoriale, rispetto a quanto edificato dall’era moderna, certamente spettacolare ma (si dice) vacua in termini di storie, emozioni, scelte contro-intuitive, romanticismo applicato allo sport. Tra una o più generazioni probabilmente il discorso sarà accentuato, perché il ricordo è sublimato dal sentimentalismo della nostalgia, mentre il presente è bruscamente accelerato da tutte le informazioni che sono propinate e che spesso non permettono di fermarsi e cullarsi su tutto ciò che il gioco più diffuso al mondo è in grado di generare e consegnare. Pur gettati in questo mare magnum, bisogna avere la lucidità di riconoscere i tratti differenti rispetto alla normalità, così come le decisioni piene di quelle emozioni che, se diffuse, avvicinano la gente. In sintesi, è doveroso accorgersi delle persone per bene, al contempo notevoli professionisti, in grado di ricordare perché riteniamo la creatura di Eupalla centrale nelle nostre vite. Perno, leader, bandiera del Venezia, Pietro Ceccaroni è certamente un esempio che incarna perfettamente tutto ciò’.
E questo è uno dei motivi per cui il Lecce lo ha scelto. E’ uno su cui si può contare, ciecamente. E in un organico che deve fare della lotta continua, dell’impegno e dell’agonismo i fattori cardine del suo viaggio verso la salvezza in Serie A, uno come Ceccaroni è l’ideale. Vedremo quanto spazio riuscirà a ritagliarsi, ma l’aver confessato le sue intenzioni e la sua voglia di ‘riuscire a conquistare la fiducia di tutti, a partire dalla società fino ai tifosi, in modo da rimanere a Lecce per più di quattro mesi e restare in Serie A’ è una dichiarazione di intenti chiara, precisa e inequivocabile. Senza dubbio, avrà un impatto positivo sul morale di un reparto che già annovera elementi che sono veri e propri trascinatori e sarà di estremo aiuto agli elementi più giovani ma che hanno bisogno di rivedere in giocatori come lui un esempio e un modello da seguire.
Benvenuto e buon lavoro, Pietro!