Lecce, come la fai la sbagli
L'analisi della partita di ieri vinta 1 a 0 in casa della Salernitana grazie anche ad un atteggiamento attendista
Ritorniamo per un attimo a 7 giorni fa. In queste ore vivevamo un momento complicato, dopo una sconfitta bruciante, rimediata in casa contro il Verona di Marco Baroni.
Vi chiediamo lucidità
Lo sapete bene, abbiamo cercato di essere più lucidi possibili per analizzare quel ko. Il Lecce non ha fornito una prestazione sufficiente contro gli scaligeri e nel secondo tempo, sotto nel punteggio, non ha mai tirato in porta. Nella prima frazione di gioco, però, dopo un avvio stentato ed il vantaggio degli ospiti, la squadra giallorossa, seppur in maniera confusionaria, ha cercato di recuperare il punteggio, colpendo perfino due traverse: la prima con un tiro cross di Remi Oudin e la seconda con una conclusione a giro di Pontus Almqvist.
Il Verona, dal canto suo, ha giocato una partita molto attendista, trovando il vantaggio grazie ad un tiro di Folorunsho, reso imprendibile per Falcone da una deviazione. Insomma, una gara molto simile a quella che ieri ha vinto la squadra di Gotti in quel di Salerno.
Noi, loro, gli altri
Ecco, vi abbiamo chiesto lucidità perché dal fischio finale di Maresca abbiamo letto qualsiasi cosa su questa squadra. Una fetta di tifoseria, nemmeno tanto piccola, ha recriminato sull’atteggiamento difensivo dei giallorossi in quel di Salerno, nonostante poi sia arrivata la vittoria. Quando c’era da analizzare la sconfitta contro il Verona, oltre ai demeriti dei giallorossi si è posta l’attenzione anche sui meriti della truppa di Baroni. Secondo gli stessi che oggi criticano, l’ex tecnico del Lecce aveva preparato una partita impeccabile dal punto di vista tattico e bloccato ogni fonte di gioco dei salentini. Questo discorso, però, a quanto pare, non vale se è il Lecce a vincere in questo modo, sfruttando un pizzico di fortuna in fase realizzativa e la giornata sì di Falcone e di tutto il reparto difensivo.
Guai a dire, insomma, che Gotti sia stato abile ed umile a presentarsi con una squadra attenta, corta ed ordinata contro l’ultima della classe. Guai a pensare, inoltre, che il nuovo allenatore, con soli 3 allenamenti sulle spalle, abbia preferito prima non prenderle, consapevole che contro questa Salernitana un gol prima o poi sarebbe anche potuto arrivare.
Il giardino del vicino è sempre più verde
Questo è un errore comune a queste latitudini, eppure noi non verremo inghiottiti dalle polemiche perché sappiamo bene che adesso è il momento di restare uniti, compatti al fianco di una squadra che ha dimostrato di essere viva. Se pensate che in Serie A esistano partite facili per il Lecce, ancora dovete collegarvi con la realtà. I 3 punti di ieri sono ossigeno puro e poco importa come siano arrivati.
Esteti del calcio e schizzinosi a prescindere possono rimanere a casa. Nelle 9 partite che restano il Lecce dovrà solo conquistare i punti che mancano alla salvezza, Tutto il resto, come diceva il buon Franco Califano, è noia. Benedetta noia.