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L'ex tecnico del Lecce Franco Lerda ha parlato in esclusiva ai microfoni di PianetaLecce commentando il competitivo campionato di Serie B ed il percorso dei giallorossi. Non sono mancati dei riferimenti al suo passato nel Salento ed un accenno al suo futuro.

IL CAMPIONATO DI SERIE B - "La Serie B è molto competitiva: la qualità dei giocatori è buona e c'è tanto equilibrio. Sostanzialmente è per questo che le big faticano a trovare continuità; alle volte non basta il particolare di per sé, ma serve anche un determinato approccio alla partita.
Va detto che COVID ha inciso parecchio sull'andamento delle squadre poiché non sempre si ha tutto l'organico a disposizione."

IL PROGETTO DEL LECCE - "Corvino e Corini sono due professionisti di livello. Il direttore conosce molto bene la piazza ed il suo curriculum parla da sé. L'allenatore è preparato e conosce la categoria: il Lecce si è affidato a due ottimi professionisti.
Coda è un attaccante di rilievo che ha confermato il suo score. Idem Mancosu. Il Lecce è una squadra quadrata e ha valori importanti. I numeri dicono che forse sta subendo qualche gol in più: l'unica vera lacuna probabilmente è quella."

IL COVID NEL CALCIO - "Gli stadi vuoti stanno condizionando tutti. Ciò non vale solo per il Lecce, ma indubbiamente piazze calorose stanno subendo di più l'assenza del tifo. Conosco bene il tifoso leccese e so quanto incida il Via del Mare vuoto."

LA RETROCESSIONE DEL LECCE - "Il Lecce lo scorso anno ha fatto bene dal punto di vista del gioco; probabilmente in determinate partite avrebbe dovuto usare più la spada e meno il fioretto, ma questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano."

GIOCATORE CON PIU' TALENTO DEL SUO LECCE - "Sono stato diversi anni a Lecce quindi ho avuto parecchi giocatori. Di qualità ne avevamo abbastanza soprattutto tra i giovani. Penso a Falco o Chiricò. Il primo ha avuto una buona crescita anche se secondo me poteva fare di più. A Lecce ho avuto modo di confrontarmi con calciatori italiani e stranieri validi."

PIANI FUTURI - "Sono aperto anche a tornare all'estero, l'ultima esperienza che ho fatto in Albania la ritengo molto positiva.
Sono pronto ad allenare sia in Italia che fuori, purché ci sia un ambiente dove si possa lavorare; ad oggi purtroppo è complesso trovare società con persone competenti e con equilibrio.
Questo è un problema comune a tutti gli allenatori ed in particolare modo negli ultimi anni scarseggiano realtà dove si programma. Un'eccezione ad esempio è il Lecce col suo progetto di tre anni."

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