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"Caro Antonio sono trascorsi tanti anni da quel tragico 1 novembre del 2007 ... ma la grande famiglia giallorossa non ti ha mai dimenticato! Sei e sarai per sempre con noi". Con queste parole, in un post su Facebook, l'U.S. Lecce ha ricordato lo storico collaboratore scomparso diversi anni fa allo stadio 'Via del Mare'. LA TRAGEDIA CHE NESSUNO DIMENTICHERA' MAI - "Quello che e' accaduto lo avevo visto solo nei film": così il direttore sportivo del Lecce Guido Angelozzi ricorda i terribili attimi, a fine allenamento, nello stadio "Via del Mare", quando il primo novembre del 2007 il magazziniere del Lecce Antonio De Giorgi, di 41 anni, sposato, padre di una bimba, morì folgorato. Fu ucciso all'istante, mentre era in corso un forte temporale, da un fulmine che lo ha colpito alla gola. Minuti di paura che sono stati vissuti anche per il tecnico Giuseppe Papadopulo e per il giocatore Elvis Abruscato. La squadra non partì più per Rimini dove doveva rimanere in ritiro sino a sabato in vista della partita di campionato con il Cesena. "L'ho visto riverso faccia in giù, l'ho girato verso di me e ho capito - ricorda Angelozzi - che non c'era niente da fare. Si è precipitato da noi il dr.Palaia, tentando una respirazione bocca-bocca. Ma era già morto". De Giorgi si trovava dinanzi alla panchina degli ospiti, in attesa che il preparatore dei portieri Franco Paleari finisse di allenare il terzo portiere e poter quindi raccogliere i palloni. Angelozzi era dinanzi all'imbocco del sottopassaggio, ad alcuni metri dal magazziniere, Papadopulo stava parlando con l'attaccante Abbruscato sul terreno di gioco, nei pressi della panchina leccese: "Ho avvertito una scossa - ricorda il tecnico - e sono caduto a terra insieme con Abbruscato. Quando tutto è finito, il giocatore era confuso, io ho visto Angelozzi correre verso il povero Antonio e l'ho seguito. Uno spettacolo che non posso dimenticare. Non so chi ha salvato me e Abbruscato, perchè, se fossimo stati più vicini, forse adesso non potrei raccontarla questa terribile storia. Siamo tutti sotto choc, tutti i componenti della squadra sono sconvolti. Non è possibile morire così". Il presidente Giovanni Semeraro era all'estero e allo stadio si precipitarono, dopo aver appreso la notizia, il vice Mario Moroni e l'amministratore delegato Claudio Fenucci. "E' incredibile quello che è accaduto - dichiarò Moroni - uno pensa che certe cose non possono mai accadere e invece... De Giorgi stava con noi da sette anni, una persona eccezionale ed amata da tutti. Papadopulo e la squadra hanno chiesto di non giocare e, appena ho chiamato il presidente del Cesena e il presidente della Lega, ho trovato subito piena e solidale disponibilità. Dinanzi a fatti così tragici che distruggono una famiglia in modo così assurdo, tutto passa in secondo piano". I funerali del magazziniere si svolsero a Strudà, una frazione di Vernole (Lecce) dove Antonio De Giorgi viveva con la sua famiglia.  
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