Da Gotti a Giampaolo: la grande differenza non sta nel bel gioco
Il Lecce delle ultime partite è un esempio di cosa vuol dire "sudare la maglia"
Qualche esempio
La "caduta" del Lecce di Gotti possiamo farla risalire agli ultimi maledetti cinque minuti contro il Parma, da quel possibile tre a zero al due a due finale. Una botta dal quale il Lecce non si riprenderà più se non con il cambio di guida tecnica.
Poi, i tre gol in tre minuti contro il Milan ed il pesante 0-6 contro la Fiorentina. Ma anche le vittorie davano un segnale pessimo. Basti pensare a Lecce-Verona, una partita in cui in vantaggio di un gol e di due uomini, erano i giallorossi ad essere quelli intimoriti.
Ecco, con Giampaolo invece, la sconfitta di sabato contro la Lazio ci sembra quasi una vittoria. Un segnale del fatto che questa squadra il carattere lo ha e lo userà per arrivare all'obiettivo finale. Ma non solo l'ultima partita, sarebbe ingeneroso parlare solo di una delle cinque partite.
Contro la Juve la squadra è riuscita a pareggiare all'ultimo secondo con una grande reazione, ma anche con il Monza è arrivato un altro grandissimo segnale. Nonostante un rigore sbagliato e un autogol, gli undici in campo hanno ritrovato la forza per reagire e vincere un pesantissimo scontro diretto.
E quando giochi con grinta e con il “sangue agli occhi", allora anche lo stadio spinge come non mai. La sconfitta può arrivare, fa parte del calcio, ma dipende sempre quanto hai sudato quella maglia.