Da Gotti a Giampaolo: la grande differenza non sta nel bel gioco
Il Lecce delle ultime partite è un esempio di cosa vuol dire "sudare la maglia"
C'è un prima e un dopo in questa prima metà della stagione 24/25 del Lecce che può essere banalmente riassunta con una prima parte con alla guida Luca Gotti ed una seconda con Marco Giampaolo. Ovvio, direte voi. I risultati parlano chiaro. Ma cosa è cambiato?
Come si è passati da una piazza in contestazione ad uno stadio che spinge ed applaude i propri giocatori anche dopo una sconfitta? Cos'ha cambiato un allenatore fermo da due anni, reduce da esperienze fallimentari nel Milan, a Torino e alla Sampdoria e conosciuto più per i “meme” che per le doti in campo?
Gli uomini, alla fine, sono quelli. Giocatori definiti come "non pronti", o senza un ruolo ben definito. Altri revitalizzati, come Tete Morente. Si recupera terreno anche in relazione ai gol fatti dopo una prima parte di campionato da cinque gol in dodici partite.