Il Lecce su Football Manager 2022: Dermaku il migliore, Strefezza il più costoso e Pablo...
IL NUOVO GIOCO MANAGERIALE
Vede la luce proprio oggi Football Manager 2022, il famosissimo videogioco manageriale sul calcio, giunto all’edizione migliore e più completa di sempre. Per chi non lo conoscesse, Football Manager è ritenuto una vera e propria miniera di informazioni sullo sport più bello del mondo, grazie alla sua completezza di dati e la sua accuratezza nella descrizione dei particolari che permeano la vita di un manager virtuale, il quale però si trova calato nella parte in un contesto che trae fedele ispirazione dal calcio reale. E la cura delle statistiche su squadre e calciatori di tutto il mondo è dimostrata da un aneddoto diventato ormai storico: nel 2002, l’allora allenatore dei Glasgow Rangers, Alex McLeish, non se la sentì di dar credito al figlioletto, Jon, che da qualche settimana andava suggerendogli l’acquisto di uno sconosciuto del Barcellona C, la squadra giovanile blaugrana. Allora 15enne, tale Lionel Messi sarebbe diventato il calciatore più forte del mondo, Jon ne era convinto. In quel momento il gioco indicava Messi e Andres Iniesta come i puledri su cui puntare tutto. Pochi mesi dopo, mister McLeish capì che aver ignorato il figlio e il suo videogioco era stato un errore: Iniesta debuttava in prima squadra e Messi bussava all'Olimpo del calcio. All'interessamento dei Rangers, a quel punto il Barcellona rispose con un bel sorriso e un “Non se ne parla neanche”.
Non potevamo quindi esimerci dall’aprire una finestra su Football Manager 2022 analizzando, ovviamente, il Lecce.
Secondo le analisi dello staff tecnico a disposizione nel club nel videogioco manageriale, i giallorossi hanno diversi punti di forza: è una squadra che tende a marcare bene e che esprime un alto livello nel posizionamento difensivo; la fase difensiva trae giovamento dal fatto che i giocatori sanno come prodursi nei contrasti e sono equilibrati in tal senso; inoltre, i portieri sono abili nelle uscite atte a sventare problemi potenziali, i loro rinvii sono dei plus di tutto rispetto, i loro riflessi sono considerati buoni, non amanoparticolarmente respingere di pugno, ma prediligono la presa del pallone; il resto del team esprime un alto livello nel fondamentale di base della velocità e in quello della tecnica, dispone di un grande vantaggio come quello della capacità del controllo di palla, è dotato di carisma in abbondanza, ha nel ‘parco atleti’ grandi saltatori che permettono di essere competitivi sulle palle alte, nonché elementi che hanno visione di gioco e creatività in abbondanza; il livello dei passaggi effettuati è molto alto e i cross, nel complesso, sono visti come un aspetto rilevante della squadra. Riguardo alle individualità, viene focalizzata l’attenzione sull’ottima intesa fra Coda e Majer se vengono entrambi schierati in zona offensiva assieme, così come sul possibile schieramento di Barreca sulla fascia difensiva sinistra ritenuto un aspetto vincente, come anche sul supporto di qualità di Gabriel quando viene schierato in porta, oppure sul fatto che Tuia è ritenuto la migliore opzionepossibile in difesa fra tutti i giocatori disponibili. I rapporti dell’area tecnica però mettono a disposizione anche una lista di debolezze che, ad onor del vero, è necessario riportare: il primo problema è quello dei ricambi complessivi, in quanto – a parte gli elementi in prima squadra – sembra che non ci sia grande qualità fra i tesserati del club; è una squadra lacunosa nel calciare i rigori, i calci piazzati e i corner; ci potrebbe essere una migliore profondità di scelta in rosa per il ruolo di portiere; alcuni elementi peccano di freddezza,aggressività e abilità sulle rimesse lunghe; il dribbling pare non essere un punto di forza collettivo; in generale, i giocatori non sono fortissimi fisicamente e avversari più strutturati possono soverchiarli; c’è la sensazione che, a volte, ad alcuni componenti manchi la voglia di giocare e lavorare per la squadra; ci sono dubbi sulla capacità di lettura del gioco della rosa; sul fronte dell’integrità fisica, il team viene definito ‘chiaramente carente’ sotto il profilo dell’abilità nel recuperare dagli infortuni; c’è qualche lacuna anche sulla finalizzazione; infine, viene sollevata qualche preoccupazione riguardo la dose di coraggio espressa.
L’approfondimento più interessante è, però, sul piano della valutazione individuale del parco giocatori. Gli attributi numerici delle caratteristiche assegnate ad ogni giocatore permettono di stilare una classifica - puramente statistica e ‘asettica’ (ovvero non applicata al fattore squadra e quindi riferita alle sole capacità personali che sono indipendenti dal contesto in cui un calciatore offre le proprie performance) - relativa al valore complessivo di ogni elemento in squadra espresso in centesimi. Secondo tale report, sono Dermaku, Tuia e Barreca i migliori con uno score di 62,5 su 100; seguono Coda e Gabriel con 62, Strefezza, Majer e Pisacane con 61,5, poi Blin e Lucioni con 60,5, successivamente Calabresi e Paganini con 60, Meccariello con 57,5, Gargiulo, Hjulmand, Rodriguez e Di Mariano con 56,5, Bjorkengren con 56, Olivieri con 55,5, Gallo e Listkowski con 55, Benzar e Vera con 52, Gendrey e Bjarnason con 51, Bleve con 50, Helgason con 47,5 e infine Felici con 42,5. E’ doveroso precisare come ci siano alcuni elementi che, per specifiche caratteristiche, hanno dei valori peculiari pari a 16 o superiori (su una base di 20) e che il videogame considera come ‘attributi eccellenti’. Si parla quindi della resistenza di Blin (16), del movimento senza palla di Coda (16), della massima elevazione di Dermaku (17), dell’equilibrio e dell’elevazione di Gabriel (16), del carisma di Lucioni (17), della determinazione (17) e della fantasia (16) di Paganini e dell’integrità fisica di Pisacane(17).
Discorso leggermente differente è invece quello relativo all’abilità attuale dei giocatori, ‘calcolata’ (in un numero di stelle da 0 a 5) considerando il contesto globale e quindi valutata all’interno delle dinamiche di squadra e in funzione dei pareri dello staff tecnico e medico a disposizione. C’è da dire che, ordinando la rosa proprio per il valore dell’abilità attuale, si scopre che è Blin l’elemento di spicco (3,5 stelle su 5), appaiato a Majer, Barreca, Paganini, Dermaku, Strefezza, Gabriel, Coda e Tuia; seguono via via tutti gli altri, fino ad arrivare a tre calciatori da 2 stelle su 5, come Felici, Bleve ed Helgason.
Se invece si ordinano i valori in base all’abilità potenziale, ovvero in proiezione futura e ipoteticamente in grado di valutare la capacità massima di crescita di ciascun singolo componente, ecco che il ‘principe’ del ranking è lui: Pablo Rodriguez. Lo spagnolo potrà arrivare ad un riconoscimento di 4,5 stelle su 5, così come ‘previsto’ per Gendrey e per Bjarnason. Ottime sensazioni anche per giocatori come Bjorkengren, Blin, Olivieri, Barreca, Hjulmand, Strefezza e – con dei ‘distinguo’ – Gallo, tutti virtualmente a 4 stelle su 5. Discorso particolare va espresso per Helgason, che ha un range di crescita da 2,5 a 3,5: ciò suggerisce che l’incertezza sulle sue capacità future è alta e che molto dipenderà dal suo percorso di crescita individuale, soprattutto contestualizzato rispetto alla sua giovanissima età.
Per quanto concerne, invece, il possibile valore di trasferimento (cioè la stima del valore economico alla base di una possibile vendita) degli elementi del Lecce, si può osservare come sia Gabriel Strefezza il primo della lista, con una valutazione fra i 2,7 e i 3,8 milioni (praticamente, fra il 500% e il 600% in più rispetto a quanto effettivamente sborsato dal Lecce nella realtà per la sua acquisizione); segue Blin, con un forbice fra 2 e 2,9 milioni, poi Majer (1,8-2,8 milioni), Dermaku (1,5-3,3 milioni) e via via tutti gli altri. Molta attenzione va posta su Bjorkengren, il cui differenziale fra valore economico più basso e quello più alto è enorme e sta a significare che, in base al suo utilizzo, può diventare una pedina altamente appetibile in proiezione futura in sede di mercato, e su Benzar, che praticamente ha una stima di valutazione di appena 20.000 euro, sicuramente influenzata dall’attività ridotta espressa negli ultimi due anni e dal fatto che sia, anche nella realtà, in scadenza contrattuale.
In merito al minutaggio atteso da ciascun componente del team, ci sono quattro elementi definiti come ‘giocatori importante’ e che quindi si aspettano di giocare quante più gare possibili: sono Dermaku, Gabriel, Tuia e Barreca. Seguono poi i ‘titolari fissi’, ovvero coloro i quale si aspettano di cominciare dall’inizio la maggior parte delle gare: qui si parla di Blin, Calabresi, Coda, Di Mariano, Gargiulo, Lucioni, Majer, Pisacane e Strefezza. Appresso, ci sono gli ‘elementi della rosa’, definiti come quelli che si aspettano che ci sia concorrenza per un posto da titolare e che proveranno a guadagnarsi molti minuti in campo durante la stagione: sono Gallo, Hjulmand, Meccariello, Paganini, Rodriguez e Bjorkengren. Successivamente, ci sono i ‘giocatori marginali’, ovvero chi si aspetta di tanto in tanto un’occasione per giocare titolare e fare colpo: si tratta di Listkowski, Olivieri, Vera e Benzar. Poi c’è Bleve, che è considerato una riserva e che sa di essere il secondo portiere ma che spera di poter giocare qualche partita. Gendrey, Helgason, Bjarnason e Felici sono invece delle promesse (i primi tre, in verità, delle ‘promesse intriganti’) e sperano di realizzare appieno, un giorno, il loro potenziale. Piccola nota personale: sulla compilazione di questa gerarchia, c’è da dire che sembra esserci qualche errore di valutazione, se comparata alla realtà delle dinamiche di squadra di oggi. Per esempio, Pisacane non è di fatto un ‘titolare fisso’, così come Benzar che potrebbe essere più appropriatamente definito – nel videogame – come un giocatore marginale, una riserva d’emergenza o un esubero, mentre il giudizio su Olivieri pare essere troppo severo e sarebbe stato più appropriato includerlo nel novero degli ‘elementi della rosa’, così come quello di Hjulmand che, in concreto, è un titolare fisso.
La gerarchia di squadra vede in Fabio Lucioni il leader, soprattutto in funzione del suo carisma e del suo periodo complessivo in squadra che gli ha permesso di avere una buona comprensione della cultura del club. Accanto a lui, ci sono i giocatori ritenuti molto influenti: sono Majer, Coda, Pisacane, Tuia, Gabriel,Meccariello e Bleve. Poi, i giocatori influenti: si tratta di Barreca, Dermaku, Paganini, Calabresi, Gargiulo, Di Mariano, Benzar, Strefezza, Gallo e Olivieri. Seguono tutti gli altri. Anche qui, bisognerebbe sollevare delle perplessità, soprattutto relative alla reale influenza di Benzar, mentre sarebbe stato più adeguato inserire Francesco Di Mariano fra gli elementi molto influenti, soprattutto per il suo passato nelle giovanili della società.
Football Manager analizza anche le dinamiche e i gruppi sociali e suggerisce la loro composizione in base ad alcuni parametri specifici. Il gruppo sociale principale è composto da giocatori che vantano un periodo simile di permanenza nel club e che, in generale, hanno un carattere equilibrato: vi fanno parte Lucioni, Pisacane, Tuia, Coda, Gallo, Bjorkengren, Hjulmand, Vera, Rodriguez e Felici; poi, c’è il gruppo sociale secondario A, che annovera elementi con un simile periodo di permanenza al club e che sono più o meno coetanei e include Majer, Gabriel, Meccariello, Bleve, Dermaku, Paganini, Di Mariano, Listkowski e Benzar; successivamente, c’è il gruppo sociale secondario B, di cui fanno parte giocatori con un periodo di permanenza analogo nel club e che hanno livelli di professionalità similari: qui figurano Barreca, Calabresi, Gargiulo, Strefezza, Olivieri, Bjarnason, Helgason e Gendrey. E Blin? Inizialmente, il centrocampista francese non è inserito in nessun gruppo sociale perché, semplicemente, è arrivato da troppo poco tempo, a detta del videogame.
Un focus interessante è quello relativo alla linea societaria: se si decide di prendere il Lecce per mano nell’avventura manageriale, bisogna tenere a mente che la proprietà si aspetterà da noi di vedere una squadra che giochi un calcio offensivo, che si cerchi di sviluppare i giovani talenti usando la scuola calcio del club, che si aumentino le entrate commerciali e che si lavori al limite dei fondi ingaggi. Le aspettative per la stagione 2021/2022 sono quelle di piazzarsi obbligatoriamente fra le prime tre della classifica; qualora questo traguardo non fosse raggiunto, in caso di conferma al timone della squadra per l’anno successivo è indicato come necessario ottenere la promozione diretta in Serie A nella stagione 2022/2023. Indicazione che susciterà un impeto d’orgoglio in tutti i tifosi è quella riferita allo stato della proprietà: è indicato chiaramente come il presidente Saverio Sticchi Damiani pensi che non lascerà mai il club di sua spontanea volontà.
Infine, una postilla che ci auguriamo possa essere smentita dal campo: il pronostico dei media, in Football Manager 2022, vede il Lecce al 5° posto a fine stagione. Fra tutte le aspettative più o meno attendibili, ci auguriamo che sia totalmente errata. Ovviamente, nell’accezione più positiva possibile per i nostri colori.