Il talento svedese in cerca di sé stesso: Jesper Karlsson

L’esterno svedese arrivato dal Bologna è chiamato a dimostrare tutto il suo talento nelle ultime 5 giornate: il Lecce si affida anche alla sua fantasia per conquistare la salvezza.
Un talento in cerca di riscatto
Due anni fa il suo nome era sulla bocca di tutti. Jesper Karlsson, ala sinistra dal piede educato e dal dribbling ubriacante, faceva faville in Eredivisie con l’AZ Alkmaar. Con un valore di mercato vicino ai 18 milioni di euro e numeri da top player, sembrava destinato ai grandi palcoscenici europei. Il Bologna lo strappa agli olandesi per 11 milioni, nella speranza che possa diventare il faro offensivo del nuovo corso targato Thiago Motta.

Ma il calcio, si sa, non è mai una scienza esatta. Tra infortuni, difficoltà di ambientamento e una concorrenza spietata, Karlsson non riesce a imporsi. Il talento c’è, ma non basta. Così, a gennaio 2025, il Bologna sceglie di mandarlo in prestito secco a Lecce, per provare a rigenerarlo, dargli minuti, fiducia e responsabilità. Un’operazione che poteva accontentare tutti: il club emiliano che tutela il suo investimento, e il Lecce, che si assicura un profilo di livello superiore per la lotta salvezza.
Lecce aspetta il vero Karlsson
Eppure, i numeri parlano chiaro. Solo 10 presenze, 326 minuti giocati, 0 gol, 2 ammonizioni. Poco, troppo poco per un calciatore che ha nel proprio DNA la giocata decisiva, il colpo da fuoriclasse. Anche il 4-3-3 giallorosso, con l'esterno svedese schierato nel suo ruolo naturale, non è ancora riuscito a esaltarne le qualità.
L’adattamento al calcio italiano, fatto di tattica, intensità e letture difensive, non è mai semplice. Ma Karlsson ha tutto per farcela. A 26 anni è nel pieno della maturità calcistica, e con un valore di mercato sceso a 4.5 milioni di euro, la voglia di dimostrare il proprio valore non può che essere alle stelle.

Con l’assenza di Krstovic, non è escluso che nelle ultime giornate mister Giampaolo possa utilizzarlo anche in posizione più centrale, da falso nove o seconda punta alle spalle di Rebic, per sfruttarne mobilità e imprevedibilità tra le linee. In un Lecce spesso troppo prevedibile e sterile in fase offensiva, Karlsson può essere la scintilla, la carta da giocare per scardinare anche le difese più attente, come quella dell’Atalanta di Gasperini.
Il tempo per incidere c’è ancora
Con cinque partite ancora da giocare, il Lecce ha bisogno di soluzioni offensive nuove e imprevedibili. Karlsson può rappresentare una variabile tattica importante, soprattutto in contesti dove gli avversari adottano marcature a uomo e pressioni aggressive. La sua capacità di ricevere tra le linee, girarsi rapidamente e puntare l’uomo può risultare determinante nel rompere l’equilibrio avversario.
Karlsson ha ancora margine per incidere in questa stagione, a patto che ritrovi ritmo gara, fiducia e quella aggressività mentale necessaria per emergere in Serie A. Il talento è indiscutibile: ora serve trasformarlo in prestazione.