Burnete, il gioiello Campione d’Italia pronto ad aiutare il Lecce
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Il suo nome ha fatto la differenza la scorsa stagione, aiutando la sua squadra a scrivere pagine memorabili della propria storia, segnando innumerevoli gol e raggiungendo il gradino più alto del podio laureandosi Campione d’Italia.
Rares Burnete, classe 2004, è stato fortemente voluto da Pantaleo Corvino che nel 2020, quando ancora aveva 16 anni, decise di portarlo nel Salento prelevandolo dal Coltea Brasov (squadra del campionato rumeno). In giallorosso ha vestito la maglia dell’Under-17 fino ad arrivare in prima squadra.
L’ultima stagione, per il giovane centravanti rumeno, è stata sicuramente la più significativa della sua carriera, considerando i 21 gol in 35 partite disputate, tra Campionato e Coppa Italia, fondamentali per la vittoria dello Scudetto.
Singolari, furono le 4 reti messe a segno nella sfida contro la Roma, terminata 5-0 per i giallorossi, e le due triplette realizzate contro il Cesena e l’Atalanta, sempre in campionato durante la regular season.
A partire da quest’anno, invece, ha disputato l’intero ritiro precampionato con la prima squadra, convincendo le aspettative dell’allenatore D’Aversache ha deciso d’inserirlo nella rosa che attualmente sta disputando la nuova stagione in Serie A, assieme agli altri baby della Primavera Dorgu, Berisha e Corfitzen, venendo già impiegato nei minuti finali durante la sfida contro la Lazio dove suofu l’assist per Di Francesco per il gol del definitivo 2-1 in favore dei salentini, vittoriosi alla prima giornata.
Quello di Burnete, è un talento cristallino da dover coltivare in cui servirà un percorso di crescita graduale per non fargli bruciare fin da subito le tappe, permettendogli così facendo d’integrarsi nei meccanismi del nuovo campionato.
Proprio per questo motivo, il fatto di essere considerato, in questo momento, l’ultima alternativa nelle gerarchie tattiche dell’allenatore (considerando che prima di lui ci sono già Krstovic e Piccoli) non deve essere motivo di sconforto ma deve essere visto come incentivo di duro lavoro e costanza di rendimento, da dover utilizzare giornalmente durante gli allenamenti al fine di farsi trovare, ogniqualvolta che sarà chiamato in causa, sempre pronto e decisivo per aiutare i suoi compagni e meritare il posto in prima squadra.