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Christian Obodo era un centrocampista di grande qualità, capace di verticalizzare velocemente e cambiare il fronte in un attimo.

L’ex Fiorentina abbinava anche corsa e grinta alla sua tecnica e negli anni migliori è stato tra i centrocampisti più forti del campionato italiano.

Pure a Lecce, a dir la verità, soprattutto dopo l’arrivo di Serse Cosmi, suo storico allenatore anche a Perugia ed Udinese, il regista ci è sembrato ancora in grado di fare la differenza, sebbene quella squadra poi non sia riuscita lo stesso a centrare l’obiettivo della salvezza. 

Ai tempi del Perugia, ma in realtà anche a Firenze, Obodo è stato corteggiato parecchio dai top club europei. Eppure poi per un motivo o per un altro non è mai riuscito ad avere la grande chance, l’occasione giusta per venire alla ribalta e giocare stabilmente le coppe europee.

Dopo l’esperienza vissuta nel Salento, il classe ’84 ha girovagato alla ricerca di una squadra che potesse ancora farlo sentire vivo. Bielorussia, Portogallo, Grecia ed infine Cina, tutte queste sono state le sue esperienze vissute prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo e dire basta.

Purtroppo negli ultimi anni Obodo è stato protagonista di due episodi parecchio spiacevoli. Il centrocampista, infatti, è stato rapito in Nigeria per due volte. La prima risale al 2012, mentre l’ultima al 2020, con il calciatore che ha in seguito di essere stato chiuso nel bagagliaio dell'auto degli stessi rapitori per 4 ore, affermando di non essere stato ferito o offeso e domandandosi il perché queste cose accadessero sempre a lui.

Adesso è tornato in patria con un solo obiettivo: aiutare la sua famiglia e la gente della sua città. Forse con meno sfortuna avrebbe potuto arrivare più in alto, ma nella vita a volte è importante anche sapersi accontentare. 

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