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L'ex tecnico del Lecce, Gigi De Canio, in un'intervista rilasciata al Nuovo Quotidiano di Puglia, dice la sua sullo striscione degli Ultrà Lecce contro la ripresa del campionato. Questo il suo pensiero: "È certo che il calcio senza tifosi, con gli stadi vuoti è un calcio senza senso. Perde la sua essenza di festa, ciò che di bello ti offre una partita. Non si può vivere di sola televisione. Anche se questa è determinante per gli aspetti economiciLa ripartenza non garantisce comunque più la regolarità del campionato. Quando ci si è fermati, ogni squadra viveva una sua situazione o in positivo o in negativo. La lunga sosta ha azzerato tutto. Le squadre ripartiranno da condizioni diverse, per una corsa forsennata, tant’è che sento parlare di cinque sostituzioni per far fronte agli inevitabili problemi fisico-atletici. Se il principio è giusto, non è corretto cambiare le regole in corsa». De Canio dice la sua su un'eventuale soluzione: "Aspettiamo per leggere con più attendibilità i capricci del virus, scongiuriamo i prevedibili tanti infortuni che le partite ravvicinate finirebbero col produrre, forse riusciamo anche a scongiurare il rischio contagi, facciamo ripartire il calcio magari a settembre, giochiamo correttamente le gare sino a novembre, trovando un modo proprio nella particolarità della contingenza di gestire il problema dei contratti. E magari sarà un calcio vero, con gli spalti pieni. Alla fine si potrebbero assegnare lo scudetto e i posti per l’Europa, evitando le retrocessioni, a fronte di due promozioni dalla serie B. Ripartiamo a gennaio magari per una stagione eccezionalmente più lunga, ma ridisegnando per il futuro un campionato più agile, con meno squadre in serie A. Il calcio va ripensato".
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