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Il post di Salvemini

A proposito del rinvio dei lavori di Via Trinchese.

Il valore di un investimento pubblico destinato a riqualificare un’area pedonale strategica- e renderla più accessibile per persone diversamente abili e per tutti, più confortevole e bella con panchine e alberature - non è meno importante di quello generato dalle attività commerciali che vi si affacciano. Costrette certamente a subire i disagi di un cantiere. Ma destinate comunque a ottenere benefici in termini di maggiore valorizzazione, visibilità e attrattività a fine lavori.

Le trasformazioni urbane finalizzate a migliorare gli spazi pubblici, potenziare i servizi collettivi, restituire benefici diffusi si accompagnano inevitabilmente a disagi e contrattempi. Che sono l’altra faccia della medaglia di quel processo continuo finalizzato a rendere le nostre città più belle, funzionali, sostenibili e moderne.
Il patto di cittadinanza è tale se si riconosce pari valore e dignità e rispetto a tutte le voci. Non privilegiando quelle di specifiche categorie o operatori.

La soluzione più utile per tutti sarebbe quella di pretendere e imporsi di concordare con l’impresa un allestimento dell’area di cantiere più rispettoso delle necessità delle vetrine commerciali e dei residenti. E di minimizzare i tempi dei lavori, tenuto anche conto della limitata lunghezza del tratto stradale interessato dai lavori. Un cantiere allestito in modo diverso da quello predisposto che oggi pare una galleria autostradale, che ha lasciato meno dello spazio di un corridoio per attraversare via Trinchese, per entrare e uscire dai negozi, per vederne le vetrine.

Rinviare i lavori è invece una decisione sbagliata. Nel momento in cui Lecce – come tante città italiane ed europee - è interessata da lavori di riqualificazione e trasformazione, l’obiettivo deve essere quello di fare presto e bene. Sempre difficile quando si tratta di opere pubbliche. Che sono tali perché pensate per ciascuno e non per alcuni.

Rinviare, aspettare, temporeggiare è un presunto sollievo per alcuni. È un danno certo per gli altri.
Io continuo a pensare che Lecce debba essere la città di tutti.

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