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di Stefano Pagliara

I rigori hanno tutti lo stesso valore? La risposta è no. Hanno tutti lo stesso peso ma non hanno tutti lo stesso valore.

Il valore del gol su rigore è dato da tutti i fattori che hanno portato alla sua esecuzione e che hanno determinato il significato che il tifoso gli deve attribuire.
Il 17 luglio del 1994 l’Italia giocava la finale dei mondiali contro il Brasile fortissimo di Romario e Bebeto. Probabilmente, prima della finale, nelle menti dei tifosi italiani balenava l’ipotesi che, solo statisticamente parlando, arrivare alla lotteria dei rigori potesse rappresentare una chance in più per il titolo. Il rigore di Roberto Baggio aveva quindi il grande valore di ripristinare il gap tecnico delle due squadre nei 120 minuti.

Il 9 luglio del 2006 ancora una volta l’Italia si ritrova a doversi giocare il campionato mondiale ai rigori. Non voglio soffermarmi sul rigore di Grosso (che ha lo stesso identico valore di quello di Baggio) ma su quello di Trezeguet. Il francese sbaglia dagli 11 metri ma il suo errore non ha lo stesso valore di quello di Baggio anche se ha lo stesso peso. La Francia aveva tutti i pronostici dalla sua parte ed aveva una squadra fortissima. Ci è finita ai rigori. E ne è rimasta vittima.

Così come il Lecce ci è finito in quel rigore. Dopo aver abbandonato la scena per 2 mesi, dopo aver avuto largamente il tempo per riprendere una condizione psicofisica per affrontare i playoff per recuperare al disastro di essere passati da secondi a quarti nel giro di 3 partite (rischiando anche di finire quinti).
Il valore del rigore di Mancosu è direttamente legato alla condizione che ci ha portato a sperare che quella palla entrasse. Non scendere in campo lunedì scorso è stato un fattore determinante per la determinazione del valore di quel rigore. Il peso è stato pari a quelli sbagliati da Trezeguet e Baggio ma, se usiamo un minimo di raziocino, non possiamo dargli lo stesso valore.
Infine non possiamo ignorare che avesse un Valore immenso per il nostro capitano. Conosciamo bene quanto sia legato a Lecce e cosa stia accadendo nella sua sfera personale. Sicuramente ha sperato con tutte le sue forze di restituire al Lecce e a sé stesso quello che non aveva potuto dare negli ultimi mesi (non di certo voleva essere lo Speroni della situazione). E meritava, più di noi, che quella palla entrasse.
Poteva lasciarla battere a Coda? Forse si. Doveva evitare di alzarla? Forse si. Sono tutti interrogativi che si possono porre quando si giudica il peso non il valore. Assolutamente non il VALORE.

L’augurio che faccio a tutti i tifosi del Lecce è che il prossimo anno sia possibile tornare su quei seggiolini giallorossi e si possa tornare ad esultare per un rigore segnato da Marco Mancosu.

Buona Guarigione Capitano

Stefano

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