Che fine ha fatto Ylber Ramadani?

Il centrocampista albanese ha giocato solo 16 minuti nelle ultime 4 sfide di campionato
Lo scorso anno Ylber Ramadani è arrivato nel Salento con il compito di sostituire il partente Morten Hjulmand. Il centrocampista classe ’96 aveva ed ha caratteristiche diverse rispetto al danese ma si è subito calato nella parte di regista davanti alla difesa e si è subito ambientato alla Serie A, un campionato difficie e parecchio diverso da quelli nei quali aveva giocato fino a quel momento.
Imprescindibile
La scorsa stagione Ramadani è sceso in campo con regolarità ed è stato fermato solo da qualche problema fisico. Per D’Aversa prima e Gotti poi è stato un giocatore imprescindibile, una delle colonne del Lecce che ha conquistato la seconda salvezza consecutiva nella massima serie.
Quest’anno, però, qualcosa è cambiato. A dire il vero, è cambiato con l’arrivo di Giampaolo, perché prima con Gotti il centrocampista ex Aberdeen ha trovato sempre parecchio spazio e la maglia da titolare, nonostante qualche screzio causato da una sostituzione contro il Parma, risolto poi nel chiuso dello spogliatoio.

Poco spazio con Giampaolo
Il nuovo tecnico predilige un centrocampo di maggior qualità e nella sua squadra preferisce avere un regista “musicale”, ossia un direttore d’orchestra capace di guidare la manovra in modo fluido, anche a scapito della fase difensiva, richiesta ad altri giocatori.
Nelle 17 partite con Giampaolo da allenatore del Lecce, Ramadani è rimasto in panchina 6 volte, partendo titolare in 5 occasioni e subentrando a gare in corso in 6 match.
Soprattutto nell’ultimo periodo, però, il centrocampiata albanese ha trovato pochissimo spazio, giocando solo 16 minuti contro il Milan nelle ultime 4 sfide. Troppo poco per incidere e troppo poco per aiutare la squadra, che in mezzo al campo avrebbe bisogno della sua dinamicità, delle sue letture e della sua esperienza.
Bisogna puntare sull'esperienza
Adesso Ramadani sarà impegnato con la sua Albania. Siamo certi non sia soddisfatto del suo rendimento e del suo minutaggio e auspichiamo un suo maggiore utilizzo dopo la sosta, sebbene Giampaolo abbia dimostrato di credere molto nel centrocampo composto da Berisha, Helgason e Coulibaly.
In ogni caso, ormai si gioca in 16 uomini e l’utilizzo di calciatori con il carisma e la personalità di Ylber possono essere utili anche a partita in corso, per cambiare l’inerzia dei match e provare a conquistare punti preziosi per la salvezza.
In questo momento serve una mano da parte di tutti ed i leader dello spogliatoio, come Ylber Ramadani, devono provare a spingere la squadra verso l’obiettivo.