La domenica perfetta
DUE VITTORIE
12:17. Berisha sistema il pallone con cura. Sa che quella è l’ultima occasione per vincere la partita. Il Lecce Primavera, nonostante la superiorità numerica e l’assedio finale, non sta riuscendo a trovare lo sbocco vincente per battere la Sampdoria e portarsi in solitaria in testa alla classifica. Il direttore di gara fischia, Berisha parte e la palla si insacca alle spalle del portiere avversario. Gol. Esultanza. I tifosi del Lecce, quelli che sul divano sono pronti a cambiare canale per collegarsi con Bergamo ed i 1600 assiepati nel settore ospiti, esultano all’unisono, quasi stessero tutti insieme sotto lo stesso cielo.
12:33. Assan Ceesay combatte, vince un rimpallo, supera due avversari e scaraventa in porta un sinistro angolato e pericoloso. Musso parte in ritardo e vede il pallone passare, senza poter intervenire. Il Lecce è in vantaggio a Bergamo, l’attaccante giallorosso festeggia mentre i tifosi avversari lo fischiano e quelli salentini impazziscono di gioia. A casa, allo stadio, anche qui un coro unico di gioia che si unisce grazie ad un filo invisibile che collega Bergamo e Lecce.
14:04. Strefezza si trova vicino la bandierina. Calcio d’angolo per il Lecce. Il brasiliano la mette in mezzo e Alexis Blin la incorna alla perfezione, portando i giallorossi sul 2 a 0. Gol, il primo del francese con questa maglia, sotto il settore ospiti. Tutti lo abbracciano, lui bacia lo stemma, festeggia con i suoi compagni e carica quella che ormai, dopo 51 partite di tenacia e coraggio, è diventata la sua gente.
14:17. Il pallone arriva innocuo dalle parti di Falcone. Il portiere lo controlla, si guarda intorno ed è pronto al rilancio. In quel momento davanti a lui si materializza Hojlund. Il danese tocca quanto basta la sfera, quest’ultima bacia il palo e si perde beffardamente nella porta giallorossa. 2 a 1. Sofferenza, ancora. Perché se scegli di tifare questa squadra va così e non ha senso nemmeno lamentarsi. Punto e basta.
14:27. Dopo 7 interminabili minuti di recupero, il direttore di gara decreta la fine. Un boato interrompe il silenzio del Gewiss Stadium. Sono i 1600, sono loro che urlano il loro orgoglio. Sapete, il Lecce per molti rappresenta casa ed ogni volta che quelle maglie giallorosse giocano al Nord Italia è come se un pezzo di Salento si avvicinasse. Il Lecce in trasferta porta colori e odori della nostra terra, un posto dal quale nessun vero salentino riesce mai a staccarsi.
Ore 02:25. Mentre scrivo questo pezzo è notte fonda. Vivo le sconfitte e le vittorie allo stesso modo: dormendo poco. Sarebbe bello se quello che vi ha raccontato fosse solo calcio, uno sport magnifico del quale sono perdutamente innamorato. Purtroppo o per fortuna, però, il Lecce non è calcio o, meglio, non solo. E allora capita che una domenica qualunque di febbraio si trasformi in una domenica perfetta. Non c’è una spiegazione, non serve trovarla. È cosi.