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Simone Rippa, giornalista di Numero Diez, ha intervista Dan Fletcher, agente di Ed McJannet, per parlare con lui del futuro del suo assistito con la maglia giallorossa. Ecco di seguito le sue dichiarazioni: 

McJannet è un mancino che si adatta a diverse dinamche. È altamente energico, un centrocampista box to box, più offensivo che difensivo. Ha un buon fiuto per il gol, ha segnato qualche gol con il Lecce Primavera. Il suo livello di dedizione è sempre molto alto, correrebbe tutto il giorno. 

Il Lecce lo vede come una mezz'ala o un trequartista, piuttosto che come un centrocampista centrale, ma per me la migliore soluzione è farlo giocare da tuttocampista. Quando era al Luton, è diventato il giocatore professionista più giovane di sempre. In Inghilterra puoi firmare un contratto da professionista a 17 anni e il Luton lo ha fatto il giorno del suo compleanno. Ciò dimostra che era altamente considerato lì. Poi il percorso è stato compromesso dalle promozioni del club dalla Legue One alla Premier League nel giro di 4 stagioni. 

Se il club fosse ancora nelle categorie minori, Ed McJannett sarebbe probabilmente ancora lì, sarebbe esploso in prima squadra. L'acquisto di giocatori formati piuttosto che provenienti dal settore giovanile ha compromesso la progressione di McJannett.

Prima l’uomo e poi il professionista 

Come ragazzo, ha un bellissimo atteggiamento: è il giovane più professionale con il quale abbia mai avuto a che fare. Nulla lo scalfisce: a 18 anni ha dovuto prendere una decisione importante come trasferirsi in Italia, la sera prima della chiusura del mercato. 

Non è certamente stata una situazione in cui hai possibilità di riflettere per un paio di settimane, a lui è successo tutto in 24 ore. Tornato a casa dagli allenamenti, sua madre gli ha chiesto quale fosse il programma per la settimana e lui le ha annunciato <<Domani mi trasferisco in Italia>>. Wow, cosa?? Sei diciottenne e scegli con talmente tanta facilità. 

McJannet è uscito dalla propria comfort zone, sta imparando l'italiano e ora è indipendente… ama tutto questo. Si tratta di ragazzo professionale: dorme bene, mangia bene, si allena bene… ecco perché il Lecce crede sia il prossimo a sfondare nel mondo del calcio. Corvino ha fatto molti commenti positivi su di lui e sul suo pre-campionato, paragonandolo a Dorgu e Berisha.

Come mai il trasferimento al Lecce? 

Il piano era quello di lasciare il Luton Town in prestito per fare esperienza in League Two (c'era la possibilità del Doncaster, ma anche qualche altro club lo seguiva). Erano rimasti solo 6 mesi che lo legavano contrattualmente al club, dicevano di volerlo tenere ma non erano arrivate proposte di rinnovo. In quel momento sono entrato in contatto con intermediari italiani e ho saputo che il Lecce era molto interessato a lui. 

Un prestito non sarebbe stato sensato, loro avevano un piano per McJannet e hanno fatto molti sforzi: ci siamo fidati ed è stato un Deadline Day pazzo, tra voli ritardati e scali in aereo. 

Perché il Lecce? Devi scegliere il club che ti vuole veramente: credo che il Luton non abbia mai pensato che potesse andare via, mentre il Lecce ha dimostrato di volerlo seriamente e abbiamo accettato l'offerta. La proposta era di di due anni e mezzo di contratto con opzione di rinnovo biennale: potenzialmente 4 stagioni e mezzo. Tuttavia, c'è un po' di frustrazione perché non ha ancora esordito e il Lecce rifiuta ogni prestito. 

Ci fidiamo di loro, anche se in Italia con 15 giocatori in panchina le possibilità  di subentrare sono minori (in Inghilterra ci sono più possibilità di subentrare con 7 panchinari).

Ed McJannet

Come si è sviluppata la trattativa?

Dopo essere arrivati a Milano e aver deciso velocemente, abbiamo avuto un'altra conversazione. Corvino era coinvolto nel trasferimento così come Fabio Piluso, membro dell'academy con cui parlavamo in inglese. Corvino aveva un piano, siamo stati lì un'ora affinché si finalizzasse la trattativa e potessimo firmare. 

Tutti volevano che l'operazione si chiudesse presto. Il Lecce si è preso cura di noi: hotel, accompagnamento, aereo, ristoranti… Da qui si capisce che il club fa sul serio e punta molto sull'operazione. Non fu un acquisto costoso, ma si sono sforzati molto per noi.

Esordio in A vicino? 

Il Lecce ha molti centrocampisti e ne ha comprati di nuovi, ma dobbiamo crederci. Nonostante concreti interessamenti per il suo prestito, il club crede in lui e ha deciso di tenerlo. Speriamo che il debutto arrivi presto. Ed McJannet sta lavorando duramente, è concentrato e sta combattendo per esordire. Spero accada presto, è questione di casualità e fortuna. 

Sicuramente esordire in Serie A a 20 anni sarebbe fantastico, ma non voglio che sia rimasto per giocare qualche minuto piuttosto che andare in prestito e trovare spazio. Hanno un piano, mi fido di loro.. finora tutto quel che hanno detto è accaduto: era in panchina in Coppa Italia e ha scelto il numero 27.

Contratto in scadenza nel 2025: rinnovo o addio? 

Al momento ogni possibilità è aperta. Stiamo aspettando perché se non inizia a giocare in prima squadra entro gennaio, sarà necessario trovare una soluzione e andare altrove per trovare minutaggio. 

Ci sono state conversazioni con club Italiani in queste settimane, ma anche club di League Two inglese o della massima serie irlandese. Anche mister Coppitelli lo voleva all'Osijek, dandogli l'opportunità di giocare su palcoscenici internazionali, ma era solo un interessamento. 

Il Lecce ha rifiutato ogni proposta, rispettiamo la loro scelta e vediamo che succederà: se verrà impiegato, resterà. Credo che ci saranno le prime offerte per il rinnovo prima del nuovo anno, ma attendiamo. Dobbiamo fidarci del processo: al momento va secondo quanto programmato.

Ha una squadra del cuore dove sogna di giocare?

Amerebbe tornare al Luton per giocare la Premier League. Se dovesse tornare in Inghilterra, sceglierebbe il Luton piuttosto che le big, perché è il suo club e sente di non aver chiuso il proprio ciclo lì: è arrivato quando aveva 8 anni per poi lasciare 10 anni dopo. 

Nel caso di chiamata, continuerà a giocare per l’Irlanda? 

Suo padre è scozzese, sua mamma irlandese e lui è nato in Inghilterra. Era difficile trovare spazio nelle giovanili dell'Inghilterra, così ho parlato con i rappresentanti di Scozia e Irlanda per informarli sulla possibilità di unirsi a loro. Ovviamente il suo cognome è molto scozzese. 

La Scozia, però, ci ha messo davvero troppo a svolgere ogni operazione. La settimana successiva ci sarebbe stato il raduno dell'Irlanda e, ho parlato con il team manager, sebbene non lo avesse mai visto giocare. Nel giro di un mese era diventato capitano dell'Irlanda U18. 

Ora non è stato convocato perché tutti i centrocampisti sono professionisti, mentre lui è ancora in Primavera e stanno osservando: quando esordirà tornerà ad essere convocato. Ed è molto leale e, sebbene sia nato in Inghilterra, si sente definitivamente irlandese. Non è come nel caso di Grealish o Rice, che poi hanno scelto di rappresentare l'Inghilterra. La sua priorità è raggiungere la prima squadra dell'Irlanda. 

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