Le parole o i fatti? È polemica all’interno del dibattito politico galatinese
Scalese, Tundo, Commissione Pari Opportunità, Domani: da giorni si discute su Natale e amministrazione comunale
È polemica nel dibattito politico galatinese. A pochi giorni dal Natale si è acceso il dibattito intorno all’organizzazione della festa e ai processi amministrativi. Ma proviamo a fare una crono-storia passo per passo.
È partito tutto da un comunicato firmato dal segretario del circolo di Noha del PD Michele Scalese e dalla consigliera comunale di CON Loredana Tundo nel quale si criticava l’operato dell’amministrazione Vergine che preferiva gettare fumo negli occhi occupandosi degli addobbi natalizi, non focalizzandosi sui problemi dei cittadini e nel comunicato veniva utilizzato il termine “nani e ballerine” per definire il modus operandi dell’amministrazione comunale.
Pronta la replica della Commissione Pari Opportunità, impegnata al fianco dell’amministrazione nella realizzazione del Natale, che riprendeva Scalese e Tundo, sottolineando il ruolo del primo come professionista che si occupa di assistere persone vittima di violenza e della seconda come consigliera con delega alla Provincia proprio per le Pari Opportunità, rei di essersi rivolti all’attività natalizia dell’amministrazione utilizzando l’espressione sopra citata “nani e ballerine” con chiaro intento denigratorio. La Commissione parlava poi di strumentalizzazione politica delle attività natalizie che in realtà stanno riscuotendo successo, denunciano inoltre l’utilizzo di un linguaggio poco istituzionale e discriminatorio, perché chiama in causa persone diversamente abili (affetti da nanismo) e una categoria professionale (quella delle ballerine) squalificandola. La Commissione sottolineava infine il rispetto dell’articolo 3 della Costituzione italiana anche attraverso l’uso di un linguaggio istituzionale adeguato e non discriminatorio, concludendo con l’importanza delle parole che si scelgono.
Nel dibattito, che anima i giorni precedenti al Natale, interveniva il gruppo politico Domani che definiva la Commissione affetta dalla malattia moderna del benaltrismo, dal momento che preferiva spostare l’attenzione su una locuzione evidentemente ironica, invece che andare a interessarsi delle cause e del motivo dell’intervento, cioè la scarsa solerzia amministrativa. Domani sottolineava come chi non ha argomentazioni preferisce spostare l’attenzione su altro. Come se, nell’antica Roma, Giovenale fosse stato accusato di aver usato l’espressione “panem et circenses” perché offensivo nei confronti del pane e degli spettacoli di circo. Inoltre, l’associazione si chiedeva: sono stati tutti coinvolti i membri della Commissione Pari Opportunità o è stata solo un’iniziativa di parte? E perché la Commissione Pari Opportunità non è intervenuta quando il sindaco di Galatina ha definito indegna una consigliera di opposizione?
Nella discussione arrivava anche la risposta degli interessati e cioè Scalese e Tundo che si sono detti sconcertati dalla nota della Commissione Pari Opportunità. Innanzitutto perché all’interno della Commissione stessa non tutti i componenti erano al corrente dell’iniziativa, fatto gravissimo, dicevano. E ci si troverebbe, dunque, di fronte ad un uso di parte e politico della Commissione. E poi perché l’espressione “nani e ballerine” non era offensivo, bensì ironico, come usato negli anni ’80 in Italia per descrivere un gruppo di potere poco incline a fare il suo dovere. I due esponenti politici tornavano a sottolineare come la Commissione non si sia vista allorquando il sindaco ha usato l’espressione indegna.