La Lazio, la Serie A con Napoli e Lecce. Oggi manager di successo tra Dubai e Roma
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Ci sono giocatori che vengono ricordati anche se non hanno lasciato tracce indelebili sul terreno di gioco. Il protagonista della storia che vi stiamo per raccontare si chiama Angelo Paradiso e fino a dieci anni fa la sua professione era quella di calciatore.
In pochi di voi lo ricorderanno con la maglia del Lecce, anche perché il classe ’77 l’ha indossata solo in 7 occasioni nella stagione 1999/2000 con i giallorossi in Serie A. Paradiso è riuscito, in ogni caso, a segnare anche due gol con la casacca dei salentini in Coppa Italia.
La sua carriera è stata diversa da tutte le altre, sebbene le sue qualità tecniche fossero indiscutibili. In un’intervista rilasciata nel 2018 a CalcioNapoli24, l’ex centrocampista azzurro ha spiegato i motivi delle sue difficoltà nel calcio che conta:
“Sono cresciuto nella Lazio, con il Settore Giovanile abbiamo vinto due scudetti. Poi sono andato a Teramo ed in quella occasione mi vide Renzo Ulivieri, che mi ha portato a Napoli. Quella è stata un’esperienza fantastica, lì c’è un pubblico incredibile e non ho mai avuto problemi con nessuno. Dopo quell’avventura, però, non trovai più squadra, c’erano dei personaggi strani nel mondo del calcio ed io non potevo fare più di tanto. Dopo l’anno al Napoli mi avevano cercato Roma, Fiorentina e Parma ma non si sa perché sono finito al Lecce”.
In effetti dopo la non esaltate esperienza salentina, Angelo Paradiso è uscito dai radar del grande calcio, disputando stagioni anonime con le maglie di Cesena, Ravenna, Lucchese e Carrarese. Nel 2006, a dire il vero, ha disputato anche i preliminari di Champions League con il Birirkara, una delle squadre più importanti del calcio maltese.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo e capito che quello probabilmente non era il suo ambiente, l’ex centrocampista del Lecce è diventato Responsabile delle relazioni esterne, in merito al processo di internazionalizzazione, per la zona del middle est. Un riconoscimento rilasciatogli direttamente da Guido D’amico, presidente di Confimprese Italia.
Insomma, anche se nel calcio le cose non sono andate come sperava, alla fine Angelo Paradiso è riuscito a diventare lo stesso un uomo di successo.