Calabro a PL: "Arrivavo agli allenamenti un'ora prima, ma Baschirotto era già lì"
La nostra intervista a mister Calabro
Mister Antonio Calabro, che pochi giorni fa ha risolto il contratto che lo legava alla Virtus Francavilla ha parlato ai microfoni di PianetaLecce in live su Twitch (CLICCA QUI PER VEDERE LA PUNTATA).
LECCE - “L'ho seguito molto, già dallo scorso anno. È stata una storia bellissima. Un percorso fatto di lavoro serio e programmazione. Cose fatte bene sotto tutti i punti di vista. Un lavoro bello che è finito con una salvezza bellissime ed una prestigiosa finale play-off scudetto. È un percorso che insegna”.
AMICHEVOLE ESTIVA - “Era calcio d'agosto, ma il Lecce mi sembrò una squadra molto fisica. C'erano punti interrogativi chiaramente. Quando incontri squadre di categorie inferiori fai fatica, ma si vedeva fosse una squadra costruita bene”.
CALO - “Ho una mia idea da allenatore. Il Lecce nei big match, come il debutto contro l'Inter, ha messo entusiasmo e cattiveria che l'ha fatto andare oltre il proprio valore. Nel girone di ritorno c'è un altro campionato, gli avversari ti prendono le contromisure e non ti sottovalutano più. Poi, quando l'obiettivo è vicino, mentalmente il braccetto corto un po' ti viene. Gestire il fattore mentale è uno dei compiti più difficili. L'allenatore deve stare molto tranquillo e Baroni mi è sembrato equilibrato".
È STATO VICINO AL LECCE? - “Io sono un tifoso, mia figlia tifosissima. Sarebbe un sogno allenare la propria squadra del cuore. C'è stata mezza opportunità ai tempi della C. Col Francavilla vincemmo col Matera e il Lecce lo sorpassò. Era l'anno di Padalino”.
NZOLA - “È una storia bella, ha grosse qualità. Si è completato, è più cosciente dei propri mezzi. Me lo sono ritrovato al campo grazie a Trinchera e siamo stati bravi a lavorarlo, soprattutto mentalmente”.
NOTTE NELLO SPOGLIATOIO - “In Eccellenza, ai tempi della Virtus Francavilla, ad un certo punto eravamo a 10 punti dalla prima. Così decisi di dormire sul divano dello spogliatoio, un'abitudine che ho confermato perchè ha portato bene”.
BASCHIROTTO - “Si è fornito autonomamente del talento. L'ho visto settimana scorsa, era incredulo della convocazione in Nazionale, ma se la merita. Alla Viterbese lo trovai in prova, al minimo salariale. Mi faceva sentire a disagio: io arrivavo un'ora prima, lui stava già lì. È troppo forte mentalmente”.
SALTO DA PRIMAVERA A PRIMA SQUADRA - “Per dati statistici, 3-4 giocatori che partecipano alla finale scudetto arrivano in A, 3-4 in B e altri fanno la C. Per me un giovane deve sempre giocare, da protagonista, non 2-3 partite stagionali. Sono calci diversi a seconda della categoria, quello che studi a Coverciano non riesci ad applicarlo in C”.
PIERNO - "L'ho avuto anche a Catanzaro, fece un gran finale di stagione. Un dirigente del Lecce mi chiese se potesse fare la B e risposi di si. Ha parametri fisici e tecnici, se tiene botta con quelli mentali può giocare in B".
FUTURO - “Vengo da una risoluzione del contratto con la Virtus Francavilla, avevo altri 2 anni. Ritornare nella Virtus nella mia testa era tornare a fare il calcio che piaceva a me come metodologia del lavoro. Sono cambiate tante cose, è stato un campionato difficile e complicatissimo. Da quando alleno, il più complicato a livello di spogliatoio e calcistico. Una volta raggiunta la salvezza la squadra ha abbassato la cattiveria agonistica e non siamo andati ai play-off per 1 punto. La risoluzione è stata meglio per tutti, l'anno prossimo poi vediamo”.
TRINCHERA - “Ci siamo sentiti spesso. Io non vedevo tante preoccupazioni nel Lecce, ero convinto che si sarebbe salvato. È molto equilibrato, non si è mai fatto prendere dallo sconforto”.