Le mezz'ali non girano, il Lecce non vola: ecco cosa non ha funzionato a San Siro
L'analisi di Inter-Lecce
Il centrocampo è il reparto più importante per una squadra in fase di costruzione. Da lì, infatti, nascono le azioni e in quella porzione di terreno di gioco spesso agiscono i calciatori di maggior talento, quelli dell’imbeccata o dall’ultimo passaggio.
Domenica il Lecce a San Siro ha fornito una prestazione opaca, anche a causa di un centrocampo non all’altezza della situazione.
Marco Baroni, complice anche qualche problemino fisico di Alexis Blin, ha deciso di partire con un terzetto più offensivo, composto dal solito Hjulmand affiancato da Gonzalez da una parte e Maleh dall’altra. I due, per caratteristiche, hanno tiro dalla distanza ed inserimento senza palla, due qualità che avrebbero potuto impensierire l’Inter di inzaghi.
Lo spagnolo e l’italo-marocchino, però, sono parsi bloccati, in difficoltà contro un centrocampo fisico e di qualità come quello nerazzurro. Le due mezz’ali giallorosse hanno costruito poco e sofferto parecchio la pressione degli avversari, andando in affanno sia in possesso che senza il pallone tra i piedi.
Maleh ha sbagliato tanti appoggi semplici e forse si è lasciato condizionare dai suoi errori, intestardendosi in giocate complicate che ieri non era il caso di provare. Gonzalez, invece, si è lasciato anticipare in occasione del primo gol e, da quel momento in poi, ha perso tranquillità e non ha saputo gestire l’emozione dell’esordio a San Siro, uno stadio che mette soggezione.
Dall’ingresso in campo di Blin, il Lecce è tornato a gestire il pallone con maggiore efficacia ma, ormai, era troppo tardi. Lo abbiamo detto tante volte ma probabilmente è il caso di ripeterci: il francese è un giocatore assolutamente fondamentale per questa squadra. Lo dice il campo e lo dicono i numeri con lui dal primo minuto. La catena di destra, composta da Gendrey, Blin e Srefezza, crea pericoli e, quando manca uno di questi interpreti, va in difficoltà.
Contro il Torino, quindi, crediamo che Baroni lascerà da parte gli esperimenti e ritornerà alle sue certezze, le stesse che hanno permesso al Lecce di conquistare 27 punti in classifica.