"Noi abbiamo bisogno di loro". E stavolta non è retorica...
L'INCITAMENTO
È finita da poco Lecce-Crotone, i giallorossi sono abbracciati e compongono il cerchio magico sul terreno di gioco.
Le casse del Via del Mare sparano musica a volume alto, i presenti sugli spalti applaudono soddisfatti mentre altri smanettano sugli smartphone per capire se il Lecce, nuovamente capolista, verrà affiancato dal Brescia oppure no. È finita anche lì, le rondinelle pareggiano. Il Lecce è primo, da solo.
La squadra è ancora lì in cerchio, Baroni sta parlando ai suoi ragazzi. La concentrazione è massima, dalla tribuna stampa non si può capire cosa stia dicendo ai suoi calciatori ma la "riunione" dura qualche minuto. Il gruppo si scioglie e tutta la squadra va a ringraziare la Curva Nord con il solito saltello in uso quando si deve festeggiare una vittoria. Poi fa il giro dello stadio, saluta tutti gli altri settori come da consuetudine.
Ma cosa avrà detto Marco Baroni ai suoi? Una parte, l'ultima parte del suo discorso di fine gara viene "catturato" dalle telecamere di DAZN, prima che il cerchio si rompa il tecnico giallorosso dice: "…e adesso andiamo a ringraziare il pubblico perché abbiamo bisogno di loro!".
Lo dice con veemenza, con convinzione, con una spirito combattivo che nulla ha a che fare con le dichiarazioni quasi scontate che fa in sala stampa quando gli viene posta la domanda sul pubblico. Lui dice sempre che la squadra ha bisogno dell'affetto e del calore dei tifosi. Retorica? Forse. Ma stavolta è stato beccato mentre lo diceva ai calciatori, segno inequivocabile di quanto lui creda che l'apporto, la fiducia, l'incitamento dei tifosi debba viaggiare di pari passo con le prestazioni offerte dalla squadra ed i risultati che finora ne stanno conseguendo.
Un plauso a Marco Baroni, non solo tecnico preparato che sta facendo sognare il tifoso leccese e l'Unione Sportiva Lecce, ma anche un leader vero all'interno dello spogliatoio che tra le altre cose fissa i paletti più importanti.
"Noi abbiamo bisogno di loro". E stavolta non è retorica.