Quella luce lontana in fondo al tunnel era proprio a Salerno
L’editoriale dopo Salernitana-Lecce 0-1, successo arrivato all’Arechi
Finalmente è finito il tunnel e quella luce che si vedeva lì in fondo è stata raggiunta. Il Lecce torna alla vittoria, lo fa in trasferta e lì non aveva mai vinto, riesce a mantenere anche la porta inviolata. Cosa si può chiedere di più?
Tanto forse no, ma qualcosa in più si e siamo sicuri che pian piano arriverà.
L'ultima è stata una settimana tremenda, iniziata con la sconfitta contro il Verona, proseguita con la reazione scomposta di D'Aversa, il suo esonero, l'arrivo di Gotti, la conferenza stampa della sua presentazione che è stata un pessimo esempio di comunicazione; a questo si aggiunga un gruppo mentalmente ridotto ai minimi termini, con i tifosi che giustamente hanno chiesto impegno e serietà.
Luca Gotti ha avuto una manciata di allenamenti per cercare di capire in che ambiente fosse arrivato, per lavorare sulla testa dei calciatori in rosa, per provare un paio di cosette e già alle porte aveva una partita difficilissima da affrontare, contro la Salernitana; partita nella quale i campani si giocavano davvero le loro ultime possibilità per raggiungere una salvezza, dopo questa sconfitta ormai molto lontana.
Il tecnico non ha stravolto il sistema di gioco nel preparare la partita: ha optato per un 4-2-3-1 ma nel primo tempo si è accorto subito di aver schierato una squadra troppo sbilanciata e con giocatori che pur impegnandosi, fuori ruolo, non riuscivano a rendere.
L'undici in campo non riusciva a compensare Piccoli esterno sinistro, Oudin dietro a Krstovic e Almqvist più votato a difendere che ad offendere. Nonostante ciò il vantaggio del Lecce è arrivato grazie ad un'autogol degli uomini di Liverani e Gotti, già all'intervallo, ha rimesso le cose a posto sostituendo Oudin con Dorgu, con quest'ultimo sulla fascia sinistra e Piccoli alle spalle di Krstovic. Nella seconda frazione di gioco il Lecce ha sofferto pochissimo, mentre nella prima ci è voluto un grandissimo Falcone per riuscire a mantenere la porta inviolata. Il Lecce? Si è applicato, ha sofferto, ha tentato di ripartire ma sono stati troppi gli errori in fase di impostazione, segno probabilmente di una insicurezza che andrà presto combattuta e superata. La fase difensiva invece è stata tutta cuore ed impegno con dieci uomini dietro la linea della palla votati al sacrificio, pronti nell'aiuto reciproco senza abbassare mai il livello della concentrazione.
Troppo importanti i tre punti nel cammino verso l'obbiettivo per lasciarsi trasportare da inutili alzate di testa. Una vittoria, giunta in questo momento, che ha un valore immenso perchè precede la sosta che potrà essere affrontata dal nuovo tecnico giallorosso per approfondire alcune conoscenze e mettere a punto altri aspetti legati agi uomini ed alla tattica.
L'avrete capito, la prestazione non è stata delle migliori, ma stavolta il risultato si doveva raggiungere per forza e non importava come. E' arrivato attraverso una prestazione brutta nella quale si è avuto fortuna? Si, non abbiamo paura a dirlo ma le scusanti sono davvero troppe e tutte reali per non pensare che lavorando con il nuovo tecnico si possa avere più sicurezza anche nell'ambito della prestazione, senza perdere mai di vista il risultato.
Ora ci sono quindici giorni di sosta ed al rientro, nel giorno di Pasquetta, arriverà la Roma al Via del Mare. Siamo certi che anche la partita contro i capitolini verrà gestita come se fosse quella dell'ultima spiaggia, ma il dato positivo è rappresentato dalla vittoria di oggi a Salerno, tre punti che mettono d'accordo tutti e consentono al nuovo allenatore, al suo gruppo di lavoro ed ai ragazzi, di poter preparare al meglio la ripresa del campionato.