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Tenacia e dinamismo, sono sempre state queste le due caratteristiche principali di Jorge Bolaño, ex centrocampista di Parma, Lecce, Sampdoria e Modena.

Il colombiano è arrivato in Italia grazie ai ducali, che lo hanno scovato in patria ed hanno deciso di portarlo nel Bel Paese. A dire il vero, però, il club gialloblù, salvo per una stagione, non ha mai puntato su questo ragazzo, un talento grezzo ma generoso e instancabile.

Il centrocampista classe ’77 non aveva una tecnica sopraffina eppure in mezzo al campo era un lottatore nato, capace di aggredire ogni avversario e strappare via il pallone anche dai piedi dei calciatori più dotati. Il Parma, dopo averlo schierato in pochissime occasioni, ha deciso di spedirlo in prestito prima alla Sampdoria e poi al Lecce.

A Genova, sponda blucerchiata, non è riuscito ad imporsi a causa di un grave infortunio, che ne ha condizionato praticamente tutta la stagione. A Lecce, invece, è arrivato a gennaio ed ha cambiato il volto della squadra, insieme agli altri due acquisti Franceschini e Sicignano.

In quella stagione, con Delio Rossi in panchina, i giallorossi dal mercato invernale in poi hanno compiuto un’autentica impresa, salvandosi dopo una lunga ed estenuante rincorsa.

Inutile dire che l’ex Parma era diventato l’idolo del popolo salentino, da sempre amante dei giocatori che danno tutto per la sua maglia. Ecco le sue parole rilasciate a La Gazzetta dello Sport in merito a quella parte di stagione:

"Ci ho giocato per pochi mesi: sono passato al Lecce nel mercato di gennaio e ho disputato quattro mesi da scudetto che sono rimasti nel mio cuore. Ho fatto cose impressionanti insieme ai miei compagni e al mister Delio Rossi che ricordo con grande affetto. Ci siamo salvati con tre giornate di anticipo vincendo in casa e fuori contro grandi squadre. Per me è stata davvero una rinascita calcisticamente parlando.

Ritornerò sicuramente a Lecce perché mi sono trovato bene. La gente mi fa sentire il suo calore da lontano: mi ricordano con piacere. C'erano gli uruguaiani Giacomazzi e Chevanton, Vucinic e Cassetti che poi sono andati alla Roma. Eravamo un gruppo compatto e abbiamo giocato grandi partite che sono rimaste nei ricordi di tutti i leccesi”. 

Bolaño purtroppo ha lasciato Lecce dopo appena 6 mesi e 16 partite, utilizzando l’esperienza nel Salento come trampolino di lancio per il suo ritorno al Parma. Dopo diverse apparizioni con i ducali e due anni vissuti con il Modena in Serie B, nei quali sono arrivati anche gli unici due gol della sua lunga carriera, la mezz’ala colombiana ha deciso di ritornare in patria, per appendere gli scarpini al chiodo con la squadra del suo cuore. 

Ed adesso? Di recente Bolaño è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport ed ha risposto così ad una domanda riguardo il suo presente dopo il ritiro dal calcio giocato:

“Adesso mi trovo in Colombia e mi sto preparando per fare l'allenatore. Voglio andare in Italia nei prossimi mesi a Coverciano per seguire il corso. Dopo aver smesso di giocare sono rimasto sempre nel mondo calcio e ho seguito i giovani giocatori qui in Colombia. Sono tornato a vivere a Santa Marta: è una città di calciatori, qui sono nati anche Carlos Valderrama e il 'Tigre' Falcao. Da Santa Marta sono partiti talenti che poi sono diventati grandi campioni affermati in tutto il mondo. Ci sono molte statue dedicate a Valderrama in città”.

Insomma il sogno è chiaro a tutti, il classe ’77 vuole diventare allenatore. Chissà che un giorno non possa tornare al Via Del Mare da avversario e prendersi il tributo che merita per quello che ha fatto in quella pazza ed incredibile annata. 

 

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