Verso Lecce-Napoli, risolto il caso Osimhen? Arriva il comunicato ufficiale
La nota del Napoli sul futuro di Victor Osimhen
Nuovo capitolo per la telenovela Osimhen-Napoli, emersa martedì e (forse) già archiviata. Il tutto è nato dall'account Tik Tok della società, che aveva pubblicato video sul calciatore: prima uno ironico in merito al calcio di rigore chiesto a gran voce ma poi sbagliato dal numero 9 contro il Bologna, poi un altro sempre nei confronti del centravanti.
Questa seconda clip vedeva Osimhen sullo sfondo, e un audio dalla voce modificata che diceva: "Non sono una ragazza, non sono un ragazzo, sono un cocco". Video che sono poi stati cancellati, ma evidentemente troppo tardi. La rabbia dell'agente Calenda è sfociata in un tweet: "Quanto accaduto oggi sul profilo ufficiale del Napoli sulla piattaforma TikTok non è accettabile. Un filmato che deride Victor è stato prima reso pubblico e poi, ma ormai tardivamente, cancellato. Un fatto grave che crea un danno serissimo al giocatore e si somma al trattamento che il ragazzo sta subendo nell’ultimo periodo tra processi mediatici e fake news. Ci riserviamo la valutazione di intraprendere azioni legali ed ogni iniziativa utile a tutelare Osimhen".
Pochi minuti fa, invece, è arrivato il comunicato ufficiale della società partenopea, dopo che l'attaccante ha persino segnato ieri sera: "Il Calcio Napoli, onde evitare qualsivoglia strumentalizzazione sul tema, precisa di non avere mai voluto offendere o prendere in giro Victor Osimhen, patrimonio tecnico della società. A dimostrazione di cià, durante il ritiro estivo, il Club ha fermamente respinto ogni offerta ricevuta per il trasferimento all’estero dell’attaccante.
Rappresenta dato di esperienza comune il fatto che sui social, in particolare su TikTok, da sempre, il linguaggio espressivo viene realizzato con leggerezza e creativita’, senza avere avuto, nel caso che ha visto protagonista Osimhen, alcuna intenzione di dileggio o di derisione. Comunque se Victor avesse percepito una qualsiasi offesa nei suoi confronti questa era estranea a qualsivoglia volontà della società".