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Durante il programma "Taca La Marca", in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Julio Sergio Bertagnoli, ex portiere di Roma e Lecce tra le tante, il quale si è soffermato sullo stato di crisi del calcio e su tanti altri temi, ecco quanto raccolto. La ripresa - "È difficile fare pronostici sulla ripresa, in Brasile c'è confusione, le squadre stanno ricominciando gli allenamenti ma non ci sono certezze. In Europa alcuni campionati sono sospesi e se la Germania ha deciso di riprendere significa che ha delle sicurezze, anche perché le partite non coinvolgono solo i giocatori". La parata preferita nel derby - "Quella più bella fu su Mauri, ma la più importante è stata quella sul rigore neutralizzato a Floccari, visto che con la Roma eravamo vicini ad un sogno". Il mancato scudetto del 2010 - "Penso che nel calcio la fortuna non esista, abbiamo avuto un calo di concentrazione di venticinque minuti che ci ha cambiato la vita. È stata colpa nostra e non ci ha fatto vincere un titolo che sarebbe stato molto importante". Ospina e il ballottaggio con Meret - "Ospina mi piace, è un grandissimo calciatore, è sicuramente allo stesso livello di Meret. Non so se il ballottaggio tra i due possa causare dei problemi, personalmente in una piazza del genere mi sarei trovato benissimo, pertanto ci penserei molto prima di lasciare Napoli". Il ruolo del portiere - "Il calcio è sempre in evoluzione, prima potevamo dire che la tecnica era fondamentale, ora ci si basa tanto sulla fisicità. L'ultimo cambiamento è stato il tiki taka di Guardiola, che ha portato i portieri a giocare con i piedi, penso ai vari Rogerio Ceni e Allison davvero abili in questo fondamentale". Kaio Jorge - "Non lo conosco bene per dare un giudizio consistente. Al Santos ci sono molti giocatori di talento, è un ragazzo interessante ma non sono sicuro che sia pronto per l'Europa". PSG-Lecce - "Mi chiamò Leonardo che mi voleva come secondo al PSG, poi fui contattato da Di Francesco a Lecce. Ho preferito poter giocare ed avere la garanzia di poter prolungare il mio rapporto per altri 4 anni, purtroppo in Puglia fu una stagione segnata da un infortunio grave". L'arrivo a Roma - "In Brasile ho giocato con Zago, il quale mi chiamò dicendomi della possibilità di trasferirmi alla Roma. Feci un provino con Spalletti e andò tutto per il verso giusto, così è iniziata la mia esperienza capitolina, sono stati otto anni davvero fantastici". Sepe - "Parliamo di un portiere di qualità, ma una cosa è giocare a Parma ed un'altra è indossare la maglia del Napoli, in un contesto competitivo e dove la posta in palio è sempre alta. Bisogna capire se il calciatore è mentalmente pronto". Pau Lopez - "L'allenamento del portiere in Italia è diverso rispetto a qualsiasi parte del mondo. Sia io che Allison abbiamo avuto tempo per comprendere il calcio italiano. Arrivare e giocare titolare immediatamente in Serie A non è semplice, Pau Lopez non sta facendo male, l'errore nel derby è stato un incidente. Per dare un giudizio completo aspetterei la seconda stagione, visto che la prima è sempre di adattamento".
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