Federico Baschirotto, mentalità vincente al servizio del Lecce
U.S. Lecce Federico Baschirotto
Sabato 7 ottobre, ore 07:00. Solitamente, a quest’ora, soprattutto di sabato mattina (momento più bello del week-end perché si ha la piena consapevolezza che il fine settimana sia appena iniziato), il caffè sta uscendo dalla moka o per i più amanti delle lenzuola, che non devono andare a lavorare o studiare, è ancora tempo di girarsi e rigirarsi nel letto in attesa del primo risveglio.
Se poi sei un calciatore professionista, magari di Serie A e il giorno prima hai dovuto giocare in campionato, lottando per più di 90 minuti a difesa della propria porta e del risultato da conservare e portare a casa ai fini della classifica e del proprio obiettivo stagionale, è più che legittimo e condivisibile impiegare del tempo, in questo avvio di giornata, per ricaricare le energie dopo le fatiche di quella precedente.
Legittimo e condivisibile sì, ma non per Federico Baschirotto che, anche ieri mattina, non ha perso un attimo, presentandosi al Via del Mare per una sessione di allenamento in palestra, condividendo in una storia di Instagram un momento del suo lavoro in solitaria. In realtà, a essere sincero, non sorprende più questo suo atteggiamento, ci siamo abituati però vale sempre la pena ricordarlo e sottolinearlo tutte volte che accade.
Federico è così, c’è poco da fare ma è un vanto immenso averlo in squadra. Avrebbe potuto fermarsi un attimo; se oggi avesse saltato la sua solita preparazione nessuno gli avrebbe detto niente ma se c’è una cosa che lo rende diverso, unico è proprio la sua mentalità, quella di un vincente nato. Lui non si accontenta, va sempre oltre i propri limiti e se qualche volta il fisico non lo accompagna a dare il massimo, c’è sempre il suo spirito, la sua mentalità appunto, a non fermarlo mai, a non rimanere indietro rispetto agli altri.
Deve essere così, quando si è consapevoli di quanta strada fatta per arrivare a dove si è in questo momento, quando si è consapevoli di tutti i sacrifici, le sconfitte, le delusioni passate per essere ciò che si è adesso, non deve fermarti più niente, figuriamoci un allenamento il giorno dopo di una partita. Ma è questo, d’altronde, che fa la differenza: non accontentarsi, non pensare di essere arrivati, osare per quel metro in più, per quello scatto, per quella giocata che possa fare la differenza.
Federico piace perché non si pone limiti, perché sa di poter migliorare ancora, perché ogni giorno che passa è più motivato di quello appena concluso e non è solo un allenamento il giorno dopo di una partita, è molto di più e noi tutti lo sappiamo bene.