ATP, a Monte Carlo va di scena lo scontro italo-salentino Sinner-Tsitsipas
Perché il greco Stefanos Tsitsipas è considerato salentino? Nel 2016 fu ingaggiato dal Circolo Tennis Galatina con cui ha conquistato la Serie A2
Quando si gioca Tsitsipas-Sinner?
Dopo aver sconfitto, non senza poche difficoltà il danese Rune, Jannik Sinner affronterà in semifinale il greco Stefanos Tsitsipas che ha superato il turno vincendo 2 game a 0 contro Khachanov. Nemmeno il tempo di riposarsi dunque che Sabato mattina alle 13.30 Sinner e Tsitsipas si scontreranno per conquistare un posto in finale.
Chi è Tsitsipras, il greco-salentino
In fin dei conti, potremmo considerare la gara come se fosse tra due talenti italiani. Si perché il greco nel 2014 sbarcava a Brindisi per andare a giocare per il Circolo Tennis di Galatina. La storia è stata raccontata dal sito fitp.it/puglia proprio da Mario Stasi, figlio dello storico presidente Giovanni:
Fu Paris Gemouchidis, un ragazzo greco già presente nella nostra squadra a consigliarci di puntare su Tsitsipas. Ci serviva un under 16 e lui all’epoca aveva 15 anni. Riuscimmo a contattare il padre e chiudemmo l’accordo a scatola chiusa: nessuno l’aveva mai visto giocare.
Stefanos rimase stupito dalla realtà italiana. In Grecia c’è poca attività a livello di campionati a squadre, lui era entusiasta di giocare per il nostro club. Arrivò in punta di piedi ma fu ‘contagiato’ dal nostro calore. La vera sorpresa fu vederlo giocare: nessuno si aspettava un talento del genere.
Proprio il presidente Giovanni Stasi fu il primo a capire di avere in mano un talento grezzo:
Dopo averlo visto giocare mio padre era al settimo cielo. Disse a tutti che questo ragazzo sarebbe diventato un fenomeno, e così è stato.
Nella storica promozione del Circolo Tennis di Galatina in A2 c'è proprio la racchettata di Stefanos Tsitsipas che vinse il singolare contro Carli:
Stefanos restò in campo quasi per 9 ore. Nel 2016 era già lanciato, arrivò in Puglia dopo il Roland Garros Juniores e mentre preparava Wimbledon. Avrebbe potuto benissimo rinunciare a giocare la finale playoff a Galatina, ma la sua presenza fu un gesto di riconoscenza nei nostri confronti. Festeggiò il matchpoint con lo stesso entusiasmo con cui si celebra una vittoria in Davis.