Anche i dati lo confermano: la salvezza passa anche tramite il gioco
Il campionato di quest'anno ci mostra come anche le squadre che lottano per non retrocedere adottino un gioco offensivo
La lotta salvezza si sta facendo sempre più agguerrita. Negli anni passati, si era impiantata l’idea che le squadre, per potersi salvare, bisognava subire un gol in meno degli avversari e, nelle partite di cartello, dovevano difendere il pareggio restando per 90 minuti chiusi in difesa, agendo poi di contropiede.
In questo senso, la vittoria del Parma sulla Lazio e il pareggio del Lecce contro la Juventus hanno dimostrato come le squadre di bassa classifica abbiano cambiato l'approccio alle partite, grazie anche ad un maggior tasso tecnico della propria rosa, al punto da riuscire a tenere testa nella singola partita a rose nettamente più forti.
Per vincere bisogna giocare
Secondo i dati della Lega Serie A, nella top 10 della graduatoria riguardo i tiri verso la porta avversaria figurano ben 4 squadre che navigano nei bassi fondi della classifica. Le prime due compagini in questione sono il Como di Fabregas e il Cagliari di Nicola, che, nonostante la classifica, sono la quinta e sesta squadra che fino ad ora ha tirato di più in porta, con 140 tiri a testa. A seguire troviamo proprio il Lecce che, con i suoi 139 tiri, occupa la settima posizione. Al nono posto invece troviamo il Parma di Fabio Pecchia, che ha tirato verso la porta avversaria 129 volte.
Una classifica che riserva molte sorprese
Le 4 squadre appena citate si trovano davanti in questa speciale classifica a corazzate come il Napoli (al decimo posto con 126 tiri) e la Juventus (undicesima con 125 tiri), mentre la Roma occupa la dodicesima posizione con 124 tiri, ma ha una partita in meno, quella di stasera contro l’Atalanta.
Ciò che tutte le squadre hanno imparato è che nel campo non c’è tempo per speculare o attendere la mossa dell’avversario e il raggiungimento di un obiettivo, salvezza o scudetto non importa, può avvenire solo tramite una proposta di gioco offensiva.