Giampaolo al Lecce per il rilancio: la carriera e le convinzioni del nuovo tecnico
Tutto quelle che serve sapere sull'arrivo del nuovo allenatore dei giallorossi
Quella di affidare a Marco Giampaolo la panchina del Lecce è una scelta ponderata. La società giallorossa si è presa del tempo per valutare una cerchia di allenatori ed alla fine si è scelto l’ex tecnico tra le altre di Sampdoria, Milan e Torino, un mister in cerca di rilancio e con grande voglia di ripartire dopo l’esonero in blucerchiato di due stagioni fa.
La sua carriera
Marco Giampaolo, soprannominato “il Maestro”, negli ultimi tempi è stato parecchio preso di mira sui social, eppure rappresenta un profilo di livello tra gli allenatori e, per l’appunto, un assoluto maestro di calcio, nonché un fine conoscitore di tattica.
La sua carriera inizia a Pescara, nel suo amato Abruzzo, ma da vice. Svolge lo stesso ruolo anche a Giulianova, Treviso ed Ascoli. Comincia poi la sua carriera da primo allenatore in quel di Cagliari e instaura un rapporto conflittuale con l’allora presidente Massimo Cellino, che lo esonera e lo richiama con estrema facilità, al punto da farlo spazientire e rifiutare l’ennesimo ritorno sulla panchina dei sardi attraverso un comunicato trasmesso da un legale di fiducia agli organi di stampa, nel quale c’era scritto: "Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L'orgoglio e la dignità non hanno prezzo”.
Siena, Catania, Cesena, Brescia e Cremonese, sono state queste le sue esperienze tra alti e bassi prima di arrivare ad Empoli e consacrarsi in terra toscana. Qui, al contrario di altre piazze, ha trovato la società giusta per esprimersi al meglio delle sue possibilità, nonostante un avvio non indimenticabile. Dopo gli azzurri, si regala anni indimenticabili e ricchi di soddisfazione a Genova, sponda blucerchiata. Grazie agli ottimi risultati raggiunti si guadagna la chiamata del Milan, ma in rossonero dura poco e viene esonerato già ad ottobre.
Dopo quell’esperienza, probabilmente ha subito un contraccolpo ed è riuscito a rendere solo a Genova, da subentrante di Roberto D’Aversa, salvando una Sampdoria in netta difficoltà. Nel mezzo un’altra delusione in quel di Torino con i granata e l’ultimo esonero, datato ottobre 2022, sempre sulla panchina blucerchiata.
Che modulo utlizza?
Il Lecce di Giampaolo giocherà 433 o, tutt’al più, 4231 con il trequartista a ridosso della punta centrale. La squadra giallorossa è stata costruita con questa idea tattica e la volontà è quella di proseguire su questa linea anche con il nuovo tecnico. Di solito, l’ex tecnico della Sampdoria ha utlizzato il 4312, con un trequartista e due punti ma in carriera ha dimostrato di non essere un tecnico integralista e, proprio per questo, anche perché subentrante, non interverrà troppo, almeno all’inizio, sul sistema di gioco. Di recente ha rilasciato una lunga e interessante intervista a “Il Terzo Uomo”, un intervento durante il quale ha parlato del suo calcio e della sua idea di gioco.
Il mio modulo con il rombo a centrocampo e le due punte? Non si può più fare secondo me. Hai bisogno di presidiare le ampiezze. In questo momento storico credo ci siano delle priorità nello scouting. Il portiere deve essere abile con i piedi, cognitivo, con gittata lunga. Lui è l'uomo in più, rappresenta la superiorità numerica.
Il portiere che sa giocare ti permette di giocare da dietro. Poi serve un attaccante che sappia giocare ma che abbia anche profondità. Attaccanti che non sappiano giocare soltanto sul corto. E penso servano giocatori esterni da uno contro uno.