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Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato della volontà da parte dell’Unione Sportiva Lecce di portare nel Salento un trequartista. Nel 4231 pensato da Gotti in vista della prossima stagione rappresenterebbe l’uomo dietro la punta, l’elemento di qualità che può imbeccare l’attaccante centrale, portandolo a gonfiare la rete.

Nome e cognome

Da quello che ci risulta, nelle ultime ore il profilo di questo fantomatico giocatore corrisponderebbe a quello di Dennis Praet, ex ragazzo prodigio della nidiata d’oro belga - nel 2012 è stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991 stilata da Don Balón, mentre nel 2014 viene eletto calciatore dell'anno del campionato belga – che già conosce bene la Serie A per aver indossato le maglie di Sampdoria e Torino 

La sua carriera

Praet è stato sempre il classico numero 10. Il giocatore di talento al quale affidarsi nei momenti di difficoltà e per merito del quale il prezzo del biglietto assumeva un senso. Giocate d’alta classe, miste ad una capacità di sacrificio non banale per chi tratta il pallone con la qualità del classe ’94. Ad inizio carriera ha illuminato il belgio, prima nelle giovanili con la maglia del Genk per poi passare all’Anderlecht, sperimentando l’emozione di segnare e giocare in Champions ed Europa League.

Nel 2016 si è trasferito alla Sampdoria per una cifra vicina ai 10 milioni di euro. A Genova ha vissuto alti e bassi, risultando determinante nell’economia del gioco ma non in fase realizzativa. Troppi Pochi gol, 4 in totale, e pochi assist, solo 6 in tre stagioni, per uno con il suo talento e la sua visione di gioco. 

Il club blucerchiato, in ogni caso, è riuscito a cederlo per 20 milioni di euro al Leicester. Il suo desiderio, infatti, era quello di giocare e fare la differenza in Premier League ma anche lì non è riuscito ad esprimere totalmente il suo valore.

Praet è stato come un quadro di Monet in una casa senza tubature, un talento cristallino non totalmente capito e percepito da chi lo ha ammirato negli anni migliori della sua carriera. 

È tornato in Italia, quindi. Giusto il tempo di giocare altre 23 partite in Serie A e segnare 2 gol con la maglia del Torino prima di fare rientro in Inghilterra, sempre al Leicester. Una amara retrocessione ed ora la promozione, con Maresca che non si è affidato troppo al suo estro. A dir la verità, un problema alla schiena non lo hai davvero abbandonato ed anche questo ha condizionato pesantemente la sua stagione con le Foxes. 

Nella scorsa stagione, quella della vittoria della Championship, ha giocato 17 partite in campionato e 2 in FA Cup, segnando solo un gol in quest’ultima competizione.

Leicester

Voglia di riscatto

Adesso è svincolato ed alla ricerca di una squadra che punti su di lui. Ha voglia di riscatto, anche perché a 30 anni ha ancora diverse stagioni davanti nelle quali far emergere le sue qualità tecniche. 

Lecce sarebbe per lui una piazza gradita ma è necessario trovare l’accordo sull’ingaggio, di certo una cifra importante che la società giallorossa andrebbe ad investire per portarlo nel Salento. Praet rappresenterebbe il profilo ideale per il Lecce di Gotti: un giocatore bravo nell’ultimo passaggio e capace di legare manovra e reparti grazie alla sua intelligenza tattica ed alla sua visione di gioco. 

In una recente intervista rilasciata a Het Nieuwsblad ha parlato dell’Italia e della sua voglia di tornare nel Bel Paese:

Preferenze? Ce n'è una sì, l'Italia sarà sempre in vantaggio. Ho giocato tre anni alla Sampdoria e uno al Torino, i miei migliori anni all'estero. La tattica che c'è in Italia mi attira moltissimo, quest'anno ho avuto un tecnico italiano come Maresca, mi ha impressionato. I giocatori inglesi dicono di non aver mai imparato così tanto. E ho ancora il numero di telefono italiano, non l'ho mai cambiato... Vorrei tornare in Italia, dove mi sono sempre trovato bene

L’Italia lo aspetta ed i tifosi del Lecce pure. Non ci resta che aspettare e capire cosa se questo sogno di mezza estate diventerà realtà. 

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