Chevanton: "Trasmetto valori e attaccamento alla maglia ai ragazzi del Settore Giovanile"
La leggenda del Lecce, oggi allenatore dell'U15, racconta il suo passato ed il presente nel Salento
Dal campo alla panchina: Javier Ernesto Chevanton, nel Salento, ha compiuto il percorso completo. Dopo aver siglato decine di gol facendo esultare i tifosi del Lecce per diversi anni, oggi allena la formazione U15 dei giallorossi. In un'intervista a Fanpage, ha raccontato la sua esperienza ed il suo legame con questa maglia. Vi proponiamo un estratto.
L'approdo nel Salento
Nella Copa America 2001 il direttore Corvino mi visionò e il presidente Semeraro avallò il mio arrivo. Mi diedero la possibilità di venire in Europa, obiettivo per tutti i sudamericani, e soprattutto all’epoca, quando in Italia c’era il campionato più bello del mondo.
La migliore stagione con Delio Rossi
Quello è stato un anno positivo da punto di vista dei gol ma i primi mesi siamo stati sempre in zona retrocessione: dopo dicembre arrivarono un paio di calciatori importanti che contribuirono alla salvezza. Ma se dovessi scegliere io la mia migliore annata, forse preferisco il 2001-2002. In quel campionato lì, anche se siamo retrocessi, feci 11 gol e per me fu positivo a livello personale. Il 2004 è stato fantastico perché feci 19 gol, rimanendo a pochi gol dal capocannoniere, e ci salvammo.
Chevanton formato allenatore
Da quattro anni lavoro nel settore giovanile del Lecce, quest’anno curo l'Under 15. È una cosa che mi piace, cercare di trasmettere dei valori e a far l’importanza di portare questa maglia, oltre a migliorare i ragazzi dal punto di vista tecnico e insegnargli il sacrificio, il lavoro e la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno.
Il legame con Lecce
Sono undici anni che vivo qui ed è un legame incredibile. Io ho sempre detto che in un’altra vita sono nato qua. Arrivai in un giorno di luglio e non sapevo una parola di italiano ma è stato amore a prima vista. La mia prima partita l’ho giocata nel giorno che si festeggia il patrono, Sant’Oronzo, e feci gol dopo due minuti sotto la curva rubando la palla a Frey. Da lì è nato un amore che va avanti ancora oggi e non posso che ringraziare la gente di Lecce. C’è un legame che va anche oltre il calcio.