Gigi Garzya, ex difensore del
Lecce dal1987 al1991, ha parlato a
La Gazzetta del Mezzogiorno della squadra allenata da
Fabio Liverani.
L'ex giallorosso spiega: “
A Brescia, il Lecce ha incassato delle reti davvero assurde ma, proprio per questo motivo, è impensabile che situazioni del genere possano ripetersi. Ciò premesso è innegabile che l’undici salentino subisca troppi gol ed a dirlo sono le cifre. La porta della formazione allenata da Liverani è stata trafitta 32 volte, con una media di 2 reti a match. Il rovescio della medaglia, però, è costituito dal fatto che, tra le ultime sei della classifica generale, nessuno segna quanto La Mantia e compagni”.
Un Lecce che commette
troppi errori,
Garzya analizza così la questione: “
Per quel che riguarda gli errori, invece, fanno parte di un processo di crescita dal quale non si può prescindere perché chi ha militato quasi sempre in B deve abituarsi al fatto che in A occorra un’attenzione straordinaria, in quanto ogni minima disattenzione rischia di essere punita”.
Nonostante il
ko contro il
Brescia, la posizione in graduatoria dei giallorossi non è
allarmante: “
La classifica non è preoccupante. Il Lecce è in piena corsa, cosa che si chiedeva alla squadra in estate. Penso che lo sarà sino alla fine, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Più si adatterà alle dinamiche della massima serie e maggiori probabilità avrà di conquistare lo “scudetto della permanenza””.
Ai ragazzi di
Liverani manca la
vittoria in casa, Garzya conclude: “
Il Lecce ha fatto benissimo in trasferta, meno bene al 'Via del Mare'. I punti hanno lo stesso valore ovunque vengano conquistati, ma resto convinto che la permanenza vada costruita innanzitutto tra le mura amiche. Nel proprio stadio, bisogna riuscire a fare pagare dazio agli avversari. Sarebbe importantissimo iniziare a farlo con il Bologna. Se nella partita con i felsinei arrivassero i tre punti, i giallorossi salirebbero a quota 18, non lontani dalla soglia dei 20 punti indicata come il tetto da raggiungere alla fine del girone di andata, al quale mancherebbero poi altri due incontri”.