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di Paolo Giangrande Quest’oggi è intervenuto ai nostri microfoni l’ex centrocampista di Lecce, Cesena e Perugia, Luìs Gabriel Sacilotto. Buongiorno Gabriel! Come sta? Come ha vissuto questa situazione, e inoltre si è allenato nel corso di questo difficile periodo? "Attualmente vivo in Brasile con i miei figli, Massimo di 7 anni , Fiorella di 2 e con mia moglie, con la quale sono sposato da 12 anni. La situazione è molto complicata dappertutto, ma ciò che mi dà forza è la fede in Gesù Cristo. La fede non potrà mai essere più debole della paura. Oggi gioco a calcio solo per divertimento e, ultimamente, ho iniziato a praticare nuovi sport come crossfit e tennis". La sua prima annata in giallorosso fu molto sfortunata, a causa di alcuni infortuni. Cosa ricorda di quel campionato? "Dopo aver centrato la promozione con il Latina, sono arrivato nel Salento. Ero molto felice ma, purtroppo, ho avuto un brutto infortunio che mi ha tenuto 4 mesi fuori dal campo. Quell’anno riuscì a giocare la finale playoff con il Frosinone che, nonostante l’esito negativo, mi portò alla conferma per la stagione successiva. Avevamo una squadra fortissima, con giocatori di categoria superiore come Ferreira Pinto, Bogliacino, Miccoli, Lopez, Diniz e tanti altri. Purtroppo non raggiungemmo l’obiettivo finale". Durante la sua seconda stagione in Salento, invece, ha giocato decisamente di più. Il Lecce al termine del campionato non riuscì a qualificarsi ai playoff. Quanto ha influito sul risultato finale cambiare tre diversi allenatori ? "Per me quello fu un anno fantastico, durante il quale disputai 27 partite. Avevo la fiducia di Lerda, di Pagliari e infine anche quella di Bollini. Lecce è una piazza molto calda e i risultati dovevano arrivare a tutti costi. C’era una pressione costante sulla squadra, sulla società e sugli allenatori che si sono susseguiti nei mesi". Lei è stato in squadra con giocatori molto esperti come Miccoli e Moscardelli. Come erano all'interno dello spogliatoio? Com'è allenarsi con calciatori del loro calibro? "Con Moscardelli, giocatore molto forte, ho avuto l’opportunità di giocare insieme a Cesena in Serie B. All’interno del spogliatoio era una figura importante, anche per la sua simpatia. Poter condividere lo spogliatoio ogni giorno con un campione come Miccoli fu grandioso, ciò rese ancora più unica quella esperienza". Che ricordi ha della tifoseria leccese e del Salento? "Lecce è stata la città in cui io e la mia famiglia ci siamo trovati meglio, ci manca tanto. La tifoseria ti dava una carica incredibile. Porterò sempre Lecce nel cuore e vorrei, a breve, tornarci". Quest'anno ha seguito il campionato del Lecce? Se si, cosa ne pensa della loro annata? "Da quando ho smesso di giocare, ho deciso di allontanarmi dal mondo del calcio. Non mi faceva bene pensare ancora al gioco del pallone, perché ero consapevole che non avrei più vissuto sulla mia pelle emozioni che solo il calcio ti può dare, dal semplice clima nello spogliatoio ai brividi che provi prima di un derby. Sono riuscito a godermi le due promozioni del Lecce, delle quali sono rimasto molto contento. Mi fa piacere che quest’anno giochi per il Lecce un mio grande amico, Diego Farias. Adesso i giallorossi sono nel calcio che conta e spero che possano raggiungere il loro obiettivo stagionale.” Ha qualche rimpianto per la sua carriera o crede di aver dato tutto? "Proprio in questa settimana ci ho pensato. Non mi pento di nulla e, sia dentro sia fuori dal campo, ho sempre dato il meglio e sono uscito dal terreno di gioco sempre a testa alta. ”Chi vive di principi non ha bisogno di regole”. Se avessi scoperto questa frase prima, magari avrei realizzato il mio più grande sogno, giocare in Serie A." Cosa ha intenzione di fare nel futuro? Continuerà a lavorare nel mondo del calcio? "Adesso sono il gestore di e-commerce, azienda della mia famiglia. Abbiamo un negozio di cosmetici e siamo sul mercato da ben 42 anni. La mia vita è cambiata completamente e sono felice di avere nuovi obiettivi. Lavorare nel mondo del calcio mi farebbe molto piacere, ma adesso, mi devo concentrare su mio figlio Massimo: è sulla strada giusta per andare a giocare in una grande squadra. Già immagino quel momento!". Infine conclude… "Approfitto di quest’intervista per ringraziare tutte le società, i miei ex compagni, allenatori,procuratori, tutti i tifosi ma,soprattutto, il nostro Signore Gesù di avermi dato l’opportunità di giocare a calcio nel paese più bello del mondo! Un saluto a tutti i tifosi giallorossi e forza Lecce!".
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