DAZN si difende: "Il prezzo del calcio italiano tra i più bassi in Europa"
Ieri ha parlato l'External and public affairs director Europe di DAZN, spiegando il perché dei prezzi proposti
Ieri in Commissione Senato si sono tenute le audizioni di alcuni rappresentanti delle principali emittenti che lavorano nel mondo del pallone in Italia nell'ambito dell'affare "Prospettive di riforma del calcio italiano".
Romano Righetti, External and public affairs director Europe di DAZN, è intervenuto sottolineando toccando vari temi:
Circa 3 miliardi del valore della Lega Serie A sono principalmente derivanti dai diritti tv, con il 10% destinato alle altre leghe. Per il ciclo dei diritti 2024-2029 abbiamo presentato un’offerta divisa tra 700 milioni di euro e un meccanismo di revenue sharing: superata una certa soglia di fatturato per noi, dividiamo per due il restante ammontare con la lega.
Partnership virtuosa
Si tratta di una partnership virtuosa che deve però fare i conti con le tre variabili per il fatturato: il prodotto calcio, il livello dei prezzi e la quantità degli abbonati. Sul prodotto stiamo puntando alla qualità tecnologica, ma è chiaro che tanto migliore è l’accesso garantito ai clienti-tifosi relativo alla loro squadra e tanto sarà maggiore la disponibilità che questi acquistino il prodotto.
Prezzi troppo alti
Portiamo avanti un lavoro di graduale innalzamento. In un’ottica di confronto con i principali campionati d’Europa, non solo Inghilterra, ma anche Spagna, Germania e Francia, questi Paesi hanno abbonamenti di molto superiori a livello di costo rispetto all’Italia.
In UK il costo medio è di 90 euro al mese, in Grecia addirittura tra i 47 e i 50 euro al mese con un numero partite limitato e un solo accesso allo streaming. Stiamo lavorando anche per variegare l’offerta e la possibilità di fornire il nostro servizio ai clienti. Il numero di clienti che abbiamo è condizionato pesantemente dalla pirateria.
Una ricerca di Fapav indica che circa 280 milioni di euro a stagione sono sottratti alla visione legale del campionato di Serie A, con clienti che utilizzano servizi illeciti intorno ai 2-3 milioni. Un’azione forte sulla pirateria porterebbe un beneficio all’erario ma anche per il circolo virtuoso del calcio italiano, che avrebbe più risorse derivanti dai diritti tv. Più efficace sarà la lotta alla pirateria, più risorse un braodcaster come noi può riservare al calcio italiano.
La legge anti-pirateria
La legge anti-pirateria in questo senso è un passo in avanti importantissimo, ma dobbiamo prendere atto che i pirati sono molto sofisticati e che sanno aggirare i divieti.
Da parte nostra si richiede un maggior funzionamento della piattaforma e rendere obbligatorio agli intermediari della comunicazione tecnologica, per lo più società americane, l’iscrizione alla piattaforma. Questo punto è necessario per implementare il funzionamento della piattaforma.
Altro auspicio è che venga firmato il protocollo di intesa AgCom-Gurdia di Finanza per perseguire i fruitori dei servizi pirati. Esistono alcuni profili di attività previsti dal codice penale per il lavoro sotto copertura, e se questo fosse aperto alla pirateria sarebbe un ottimo strumento da utilizzare.