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Nei commenti sui social, ma anche per strada ed in qualunque posto si parli di Lecce, la prima cosa che si ascolta o legge è questa: “Pablo Rodriguez deve giocare titolare”. Certo, il ragazzo spagnolo sta meritando a suon di prestazioni un’occasione dal primo minuto ma oggi, con questo pezzo, vi vogliamo spiegare perché l’attaccante ex Real Madrid non può ancora essere sfruttato dall’inizio del match. Innanzitutto, l’aspetto principale da tenere in considerazione è quello fisico. Il ragazzo, da quando è arrivato nel Salento, ha avuto tanti problemi. Il Covid, poi l’appendicite, diversi fastidi muscolari ed infine una caviglia fuoriposto. Tutto questo ne ha condizionato il rendimento e non ha permesso a Corini di schierarlo con continuità, provando ad inserirlo a partita in corso, nella speranza che potesse cambiare le sfide grazie alla scossa di adrenalina pura che regala ogni volta che entra sul terreno di gioco. Poi, ovviamente, va analizzato anche il modo di giocare del classe 2001. Lui, infatti, è abituato a lottare per tutti i minuti nei quali scende in campo, ma ancora deve imparare a gestire le sue forze, perché un conto è correre dietro ogni avversario per mezzora, un altro farlo per un’intera gara. La concorrenza di livello, infine, è l’ultimo motivo per il quale Corini ancora non se l’è sentita di buttare nella mischia Pablo Rodriguez dal primo minuto. Stepinski, Coda, adesso Yalcin e mettiamoci anche Pettinari, che nell’ultima gara è stato mandato a scaldare già dall’inizio del secondo tempo, rappresentano un pacchetto offensivo di qualità, con Pablito che dovrà sgomitare per ritagliarsi il suo spazio, sebbene i tre gol nei pochi minuti giocati fino a qui garantiscano per lui. Non sappiamo quali saranno le scelte di Corini da qui alla fine del campionato, ma crediamo che per adesso il promettente attaccante spagnolo sarà l’arma della ripresa, il giocatore capace di cambiare l’inerzia dei match, portando positività e qualità davanti. Pensiamo che vada bene così anche al centravanti spagnolo, che con grande umiltà entra in campo sempre con la stessa voglia di fare gol ed aiutare i propri compagni. Ci sarò tempo e spazio per lui. In fondo è appena arrivato, nonostante sembri qui da sempre per spirito ed attaccamento a questi colori. Pablito non ha ancora conosciuto il boato del Via Del Mare dopo ogni gol e siamo certi che appena lo sentirà sarà ancora più indemoniato e carico per gonfiare la rete.
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