Baschirotto-Skriniar: Caressa (con la maglia del Lecce) risponde a Cassano
BOTTA E RISPOSTA
C'è stata una diatriba negli scorsi giorni tra Fabio Caressa e Antonio Cassano.
Tutto è partito da alcune dichiarazioni del telecronista:
"Skriniar 25 milioni alla firma? È uno scandalo, di che cosa stiamo parlando? È ora di smetterla: se la UEFA vuole fare le cose seriamente, bisognerà intervenire sugli aggiramenti del regolamento. Un club gioca con delle regole e uno con altre. Skriniar è un buon difensore ma è pur sempre un difensore, si sostituisce. E pure de Vrij. Dico una cosa: io prendo Baschirotto a 4 milioni, non Skriniar a 50: nessuno dei due mi fa vincere lo scudetto ma diamo le proporzioni alle cose".
Ha risposto così Cassano:
“In Italia ci sono troppi incompetenti. Quando Fabio Caressa dice ‘tanto Skriniar va via, per me è meglio Baschirotto’, con tutto il rispetto, di cosa stiamo parlando? Non di calcio ma di incompetenti. Sono persone che vogliono un click in più. Adesso gli dico che non capisce una minch*a”
Non si è fatta attendere la risposta di Caressa sul suo canale YouTube:
"È possibile che io abbia espresso male un concetto che evidentemente non era del tutto comprensibile, quindi lo ripeto. Questo è un momento in cui le società non possono essere più schiave dei giocatori. È immorale che un procuratore o un giocatore prendano 20 milioni per cambiare squadra, è un sistema distorto che non funziona. Alla lunga pagheranno anche le società inglesi che stanno spendendo delle cifre assurde. Non sopporto più vedere giocatori che prendono per i fondelli i tifosi.
Non c'è più riconoscibilità emotiva in alcuni giocatori. Non sopporto più la presa per i fondelli. Basta baciare le maglie e fare dichiarazioni d'amore.
Sapete quando è nata questa situazione? Nei primi anni 2000, quando una serie di giocatori che guadagnava un sacco si permetteva di presentarsi agli allenamenti in sovrappeso dopo nottate brave. Un atteggiamento pochissimo professionale, che prendeva per i fondelli i tifosi. Chi paga per andare allo stadio vuole vedere giocatori seri che si impegnano. Questa cosa qui non è più accettabile. I giocatori devono essere seri, non può essere un vanto essere degli scarsi professionisti. I giocatori sono un esempio per chi li guarda, come siamo degli esempi anche noi che li commentiamo. Io quando parlo con i ragazzi cerco di non offendere nessuno. Credo sia molto importante non prendere in giro nessuno".