Le parole di Commisso "Non capisco perché in Italia gli stadi sono gestiti dai Comuni"
Intervistato al Corriere Fiorentino, il presidente dei viola ha parlato anche del tema stadio
Il tema stadio è un tema attualmente centrale in quel di Lecce. Proprio nella giornata di oggi, si è infatti discusso sui tempi ristrettissimi e sulla necessità di eseguire i lavori di restyling e di copertura dell'impianto entro l'estate 2026.
A parlare di questo tema c'è anche Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, che è tornato a parlare al "Corriere Fiorentino" affrontando anche questo tema.
Tra le varie domande fatte al presidente italo-americano, si è discusso delle strutture. Il Viola Park è ormai riconosciuto come uno dei centri sportivi più moderni e avanzati d’Italia: “Il Viola Park resterà per sempre, credo sia il più grande regalo che io potessi fare alla città”, ha dichiarato Commisso.
Sull'eccessiva burocrazia e le differenze con gli Stati Uniti
Nell'intervista, si è toccato anche il tema della burocrazia, evidenziando le differenze tra il Bel Paese e gli Stati Uniti, con un chiaro riferimento alla gestione delle infrastrutture sportive, come lo stadio:
In America, se rispetti le regole, c’è molta più libertà di agire. Alla Mediacom ogni anno investiamo 400 milioni di dollari e non ci vengono a dire serve questo permesso, quest’altro, questo ancora. Facciamo quello che si deve fare e andiamo avanti. Poi, se dovessimo infrangere le regole, è ovvio che verrebbero a chiederci conto. In Italia, invece…
Stadi gestiti dai comuni
Un altro argomento importante riguarda la gestione degli stadi, attualmente in mano ai Comuni e non ai club:
Non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere gestiti dai Comuni. Credo che dovrebbero essere i club a occuparsene.
Poi continua:
Cosa ci perde il Comune se lo stadio è gestito dalla Fiorentina e non dall’amministrazione comunale? Anzi, con un buon accordo, potrebbero arrivare più risorse. Non capisco come vengono gestite queste situazioni in Italia, ed è un problema, un problema grande.