Bleve: "Voglio fare bene alla Carrarese per tornare a Lecce e dire la mia"
Il portiere della Carrarese torna a parlare del Lecce: tra passato, presente e futuro
Marco Bleve, portiere di proprietà del Lecce in prestito alla Carrarese, è stato nostro ospite in diretta su Twitch.
Il trasferimento in prestito alla Carrarese
Lasciare Lecce non è stato facile, ma lo dovevo fare. Un giocatore verso i 26 anni inizia a maturare e io dovevo prendere una decisione per vedere che carriera potessi fare. Naturalmente mi è dispiaciuto andarmene, ma è una scelta che dovevo fare. Il mio obiettivo è tornare a Lecce naturalmente, perché a Lecce sono cresciuto come uomo e giocatore. La mia riconoscenza sarà una priorità. Attualmente voglio fare bene alla Carrarese e tornare a Lecce dove posso dire la mia.
Il momento del Lecce e le prospettive
Ad Empoli abbiamo sofferto, naturalmente guardo tutte le partite. Rispetto allo scorso anno, in cui non c’era storia in qualche partita, io quest’anno vedo sempre partite combattute. Siamo più concreti, concediamo qualcosa in più ma facciamo bene. Secondo me siamo ancora più forti e quadrati. Questo del Lecce è un momento transitorio. Io non lo vedo un periodo negativo. Lecce è una piazza esigente. Sta tutto nella forza mentale del gruppo. D’Aversa è un allenatore carismatico che non lascia nulla al caso. Contro l’Empoli era importante non perdere, son punti che poi ti ritrovi. Lo scorso anno facemmo scivoloni importanti…
I portieri del Lecce
Falcone sta facendo bene. L’ho sentito la settimana scorsa e mi ha detto che si sta trovando sempre meglio. Abbiamo un grande allenatore dei portieri. Brancolini? Se non giochi perdi concezione del tempo. È un ragazzo giovane che non gioca da tanto tempo. È stato buttato in campo per la prima volta dopo 2 anni contro un avversario ostico. Ha bisogno di fiducia e giocare con continuità. Secondo me è un buon giocatore. Voglio spendere una parola importante per Samooja: non ne parla nessuno ma è veramente forte. Borbei lo conoscete.
Carriera e ricordi
Rifarei tutto il mio percorso. Forse l’unico rammarico è che a 18 anni potevo andare al Lugano di Zeman. Magari avrei fatto un altro tipo di percorso in Svizzera così giovane. Il gruppo dello scorso anno era un buon gruppo, ma quello dalla B alla A nel 18-19 era eccezionale. Partimmo con un obiettivo modesto, poi ci siamo ritrovati in alto e tutti andavamo verso la stessa strada. Facevamo feste con le famiglie… davvero un bel gruppo. Sono rimasto legato alla vittoria dello scorso anno a Monza. A fine partita tutti festeggiavano ma io mi son messo a guardare i tifosi pensando al grande risultato raggiunto. Anche quella col Brescia fu una bella vittoria.