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Helgason ha avuto una maturazione lenta, il suo problema era la timidezza, la mancanza di personalità. La crescita è avvenuta non solo dal punto di vista caratteriale (ed ha ancora tanto da formarsi) ma anche da quello fisico, probabilmente in Germania ha lavorato molto su questo aspetto. Sicuramente e sin dall'inizio, nessun dubbio si è avuto dal punto di vista tecnico perché un calciatore che può fare sia la mezz'ala che l'ala ha i mezzi per poter incidere. Quello che oggi tutti dovremmo capire è una realtà ben nota e cioè che un atleta non è mai uguale ad un altro: andare via da casa giovani, trasferirsi in un "altro mondo" lontani dalla famiglia per inseguire un sogno non viene metabolizzato da tutti con la stessa tempistica, alcuni impiegano pochissimo tempo, altri molto di più. 
 



Talento

Quello che non era sfuggito a Corvino era il "talento" di questo ragazzo filiforme, la resistenza, la capacità di non demoralizzarsi nonostante tutto. Oggi il Lecce si gode un giocatore vero, cresciuto, finalmente con lo sguardo di chi sa cosa può dare. Lui lo fa in scioltezza ma soprattutto con grande eleganza, ora è un centrocampista completo e non sappiamo dove potrà arrivare ma il futuro è certamente suo. Riguardo al fuori lista, colpe di chi e perché, non esistono colpe ma responsabilità.  Bisogna ricordare che esistono strategie societarie oltre agli aspetti tecnici, a volte le cose vanno nella stessa direzione, altre no. 

 

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Helgason

Senza dimenticare che esiste il volere del ragazzo e dei suoi procuratori i quali, probabilmente, volevano che il loro atleta continuasse in Germania, considerando il fatto che lì fosse riuscito a farsi apprezzare, mentre in Italia non ce l'aveva fatta. Però Corvino è sempre stato un grandissimo estimatore di Helgason, il ragazzo partiva sempre tra i titolari, sia con Baroni, che con D'Aversa, ma alla fine si sono dovuti arrendere tutti perché non riusciva ad esprimersi ed è andato in prestito. 
 

Il ritorno

Una volta tornato il Lecce puntava su altri, lui per Gotti era uno sconosciuto e quando si è trattato di venderlo a chi lo richiedeva non si è trovato l'accordo. Un giocatore che vuole andare e non rinnova che senso ha tenerlo in lista a discapito di un altro che vuole rimanere e ci crede? Nessuno. 
 

Poi sono cominciati i dialoghi distensivi, gli agenti del ragazzo non volevano che perdesse un anno e quando è arrivato Giampaolo, a mercato fermo e con tanti infortunati, è stato rimesso in lista. Il tecnico abruzzese ha dato immediatamente il parere positivo ed il "bocciolo" Helgason è sbocciato per la gioia di tutti e crediamo che oggi, il più contento, sia proprio Pantaleo Corvino.

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