Mourinho: "Il Lecce è fortissimo. Dybala e Sanches non al top"
Roma-Lecce: la conferenza stampa di José Mourinho
Alla vigilia di Roma-Lecce, José Mourinho ha parlato in conferenza stampa come riportato da Vocegiallorossa.it.
Mourinho su Dybala e Sanches
"Renato e Paulo sono in squadra, ma non in condizioni ottimali. Secondo i medici e i preparatori non corrono rischi, questo è quello che serve a noi e ai calciatori. Domani saranno a disposizione e possono darci una mano. Gli altri no".
Mourinho sul Lecce
"Una buona squadra, una squadra da contropiede, sono fortissimi, con giocatori molto veloci sulla fasce. Hanno soluzioni per cambiare durante la partita e lo fanno spesso. Ha un allenatore bravo che sa organizzare la squadra dal punto di vista della costruzione e dell'organizzazione difensiva. Una buona squadra che sta facendo un ottimo campionato e che ha perso una sola partita in modo pesante, a Napoli. Nel resto delle gara ha sempre fato risultato o comunque ha sempre lottato"
Mourinho sugli infortunati
"Anche tu ti sei risposto da solo. Quando parli di storia clinica è diverso di un infortunio. Un infortunio può capitare a tutti gli atleti, chi ha una storia clinica è chi ha problemi che si ripetono in continuazione. I giocatori con infortunio, se non sono di contatto, vanno gestiti da me e dallo staff medico, ma quando c'è una storia clinica è più difficile.
Per esempio, Bale è stato un ottimo giocatore, ma la sua storia clinica non gli ha permesso di essere per molto tempo al top, ma il Real Madrid aveva altri giocatori per sostituirlo. La Roma ha 2/3 giocatori con storia clinica, ma io ringrazio di averli in certi momenti. Pensi che Dybala o Renato sarebbero qui? Smalling ha fatto un biennale? Io non entro in merito, lo conosco da tanto e sono felice quando è a disposizione".
Mourinho sulla rosa della Roma
"Sono qui per dare il massimo, la cosa peggiore è non essere soddisfatto con me stesso. Per me è difficile se sono insoddisfatto con me stesso, ma dopo la gara con l'Inter non lo ero. Siamo stati solidi, con un pizzico di fortuna sul colpo di testa di Cristante la vincevamo. Abbiamo avuto poche chance di vincere, ma abbiamo avuto un’ottima organizzazione. Mi è dispiaciuto per lo sforzo dei calciatori, gente che aveva giocato solo pochi giorni prima contro gente fresca.
Abbiamo analizzato l'errore sul gol. C'entra anche la stanchezza. I ragazzi hanno fatto bene, contro la squadra più forte del campionato. Senza mezza squadra, ma siamo qua. Abbiamo fatto 3 vittorie di fila in campionato che ci hanno ravvicinato all'alta classifica e domani faremo di tutto per continuare".
Mourinho sul calendario della Roma
"Il numero di partite lo sappiamo a inizio stagione: 38 di campionato e qualcuna delle coppe. Ci sono squadra con più potenziale per fare tutto, altre meno. Per farti un esempio: se avessimo 6 difensori centrali, potremmo giocare ogni 3 giorni, ma quando ne hai 4/3/2 è più difficile. L'alibi si usa quando si perde, mai anticipatamente.
Noi abbiamo parlato del calendario da prima che iniziasse il campionato, però, capisco che nel calcio c'è tanta gente arrivata con il paracaduta e che non è il loro mondo. Vengono con la cravatta, per politica, senza essersi formata nel calcio. Rispetti queste persone per status e basta. Non sta a me parlare di fisica atomica. Non sanno quello che significa giocare ogni 3 giorni e la stanchezza accumulata, oppure lo sanno ma fanno finta di nulla.
In Lega c'è gente di calcio, che conosce la stanchezza. Loro potevano influenzare positivamente le decisioni. Noi siamo la squadra che giocando in Europa fa più fatica. Ma deve essere la società a fare una richiesta ufficiale in merito, non devo essere sempre io. L'alibi nel calcio si utilizza dopo le sconfitte, ma io ne parlo dall’inizio della stagione. La settimana prossima succederà di nuovo: che sfortuna che la Lazio gioca martedì, noi giovedì ma non si può giocare il lunedì. Sfortuna.
La Lazio avrà un vantaggio, ma è sfortuna. La Roma è veramente penalizzata, per fortuna che i tifosi lo capiscono: ogni domenica viene fischiato l'inno della Lega, un motivo ci sarà".