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Quando è arrivato a Lecce nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo. Nemmeno il più inguaribile degli ottimisti sarebbe stato mai in grado di pronosticare i risultati poi conseguiti in queste due stagioni e mezzo. La gente era stanca, la piazza disinnamorata e convinta di restare, ancora una volta, nel pantano di una Lega Pro troppa dura da vincere. Se ancora non lo avete capito, questa piccola premessa serve a presentare il protagonista della storia di oggi, il nostro mister Fabio Liverani. Ricordiamo bene i giorni in cui è arrivato nel Salento. I giallorossi avevano battuto il Rende ma due settimane prima erano stati asfaltati dal Catania, in una sfida dal sapore di scontro al vertice. Il tecnico romano è arrivato in punta di piedi, anche se aveva già dimostrato le sue capacità nella stagione precedente, sedendosi sulla panchina della Ternana a stagione in corso, salvandola da una retrocessione certa. L’ex centrocampista della Lazio ha esordito a Catanzaro, con una vittoria convincente. Da lì, da quella partita in Calabria, ha iniziato un percorso lungo e vincente, che ha portato il Lecce a poter nuovamente giocare nel massimo campionato italiano. Le tante vittorie, il bel gioco e soprattutto la capacità di associare estetica e concretezza lo hanno reso un allenatore apprezzato anche a livello nazionale, con molte squadre interessate alle sue capacità già nelle scorsa estate. Quello tra Fabio e Lecce è un feeling sbocciato subito. Sarà che qui, a questa tifoseria, piace la gente vera, schietta, sincera ed ambiziosa. L’attuale mister salentino possiede tutte queste caratteristiche ed ha voglia di emergere, la stessa che contraddistingue chi nasce a queste latitudini. Ogni anno tutti, dalla dirigenza al tecnico, hanno provato ad alzare il livello, per migliorarsi e prepararsi ad affrontare nuove sfide, contro avversari più forti, proprio per vedere dove si potesse arrivare. Adesso la Serie A, dopo una cadetteria vinta da neopromossi, con gioco ed organizzazioni come basi sulle quali costruire calcio. Le critiche sono arrivate, soprattutto negli ultimi due mesi ma servono anche quelle, per stimolare, per rendere ancora più gustoso poi il sapore della vittoria. Fabio Liverani è entrato nella storia di questo club e non solo per le due promozioni consecutive ottenute sul campo. Domani a Napoli, infatti, siederà sulla panchina del Lecce per la centesima volta, un traguardo prestigioso tenuto conto anche delle difficoltà del calcio moderno, nel quale è complicato rimanere per più stagioni nella stessa piazza. L’allenatore classe ’76 è al sesto posto nella classifica degli allenatori più presenti e tra sei gare potrebbe scalare una posizione, raggiungendo il quinto posto, alle spalle di due mostri sacri come Eugenio Fascetti e Carlo Mazzone. Adesso è il tempo di conservare il passato, metterlo da parte e pensare solo al presente. Napoli, cosi come le altre 15 battaglie, saranno fondamentali per il futuro di tutti. Nessuno crede che sarà facile conquistare la salvezza ma con Liverani al comando tutto fa meno paura. Lui ci ha regalato due stagioni indimenticabili, lui adesso ha la penna in mano per scrivere il lieto fine di questa bella favola iniziata cento partite fa.
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