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Il regista di centrocampo è un elemento imprescindibile per una squadra che intende proporre un calcio bello da vedere ma soprattutto, impostato per essere vincente. Con un ottimo direttore d’orchestra la musica cambia, e per questo motivo la scelta del custode delle chiavi del gioco è sempre delicata e necessita di molta accuratezza. Nella gestione Liverani il Lecce ha avuto sostanzialmente 3 registi di ruolo: Arrigoni, Tachtsidis ed ora, Alessandro Deiola. Uno per categoria insomma, sintomo di come sia importante rinnovare il faro della squadra a seconda del tipo campionato che si sta per affrontare. I centrocampisti citati in precedenza infatti nonostante abbiano in comune il fatto di essere inseriti negli ingranaggi del sistema di gioco di Liverani, hanno un’interpretazione variabile del ruolo. Arrigoni può essere considerato come il soldato del centrocampo della promozione in B, era dotato di una versatilità invidiabile da chiunque nella categoria e garantiva equilibrio alla squadra. Tatchtsidis dal canto suo ha dato la svolta al Lecce che dì a poco avrebbe raggiunto la massima serie. Arrivato nel mercato di riparazione invernale, il greco ha saputo proporre nuove idee al sistema tattico dei giallorossi, facendo del suo marchio di fabbrica le continue verticalizzazioni a cercare un inserimento offensivo tra le linee. Anche Deiola è arrivato a Gennaio, si può dire nel momento del bisogno, con il Lecce in crisi di risultati. All’esordio a casa del Parma, nonostante il risultato non positivo, il centrocampista sardo ha portato aria fresca nel mulino dei salentini, riuscendo a dare ritmo alla manovra. Nonostante non avesse trovato molto spazio nel Cagliari (a sua giustificazione si può dire che la concorrenza era piuttosto di livello), Deiola ha subito dimostrato di essere un centrocampista di categoria, prendendosi subito le chiavi del gioco e risultando uno degli artefici del Lecce 2.0 che ha raggiunto le 3 vittorie consecutive. Ciò che ha colpito maggiormente del classe 1995 è l’abilità di gestione palla e la capacità di smistarla lungo il campo facilmente e soprattutto rapidamente. Probabilmente è proprio questo il motivo da cui è scaturita la scelta di prendere un nuovo regista, ovvero la velocità dei ritmi della Serie A, che molto spesso ha messo in difficoltà lo stile di gioco di Tachtsidis risultato un pò macchinoso. Deiola è stato abile nel bruciare le tappe e mettersi subito a piena disposizione ed ora è un faro del Lecce, un caposaldo della corazzata di mister Liverani pronta a garantire la permanenza in A e far cantare i tifosi salentini sulle note del loro nuovo direttore d’orchestra.
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