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Con l’acquisto di Massimo Coda il Lecce ha portato a termine una brillante operazione di mercato. In primis per le modalità con cui l’attaccante approda nel Salento. L’ex Benevento arriva alla corte di Corini a parametro zero, il che significa che, al netto di un ingaggio importante per la categoria, la società giallorossa ha saputo muoversi con decisione bruciando la concorrenza agguerrita delle altre squadre militanti nella serie cadetta. Ma ciò che più conta è che il Lecce in attacco potrà ora contare su un top player per la serie B. Coda è riuscito ad andare in doppia cifra in tre degli ultimi quattro campionati cadetti in cui ha giocato e detiene il record personale di 23 marcature stagionali nella stagione 2018/19. Ma al di là dei numeri impressionanti, l’attaccante originario di Cava de’ Tirreni possiede le caratteristiche del centravanti ideale di una squadra che punta a compiere il salto dalla B alla A. Una su tutte, la duttilità. Coda ha saputo rendere al meglio anche in un attacco a due punte, ma dall’alto dei suoi 184 centimetri di altezza possiede la forza fisica per reggere il peso del reparto da solo in un modulo a una sola punta, come avverrà nel 4-3-3 che ha in mente Eugenio Corini per il suo nuovo Lecce. In tal senso, però, l’ex Benevento è una punta atipica. Non si tratta soltanto del classico centravanti d’area di rigore, abile soprattutto negli ultimi metri, che lontano dalla porta predilige giocare spalle alla rete per proteggere la sfera o cercare lo scarico a beneficio dei compagni. Coda, infatti, è dotato di un’ottima progressione, e non disdegna le discese palla al piede laddove sia in grado di trovare gli spazi necessari per affondare. La sua dote principale è il fiuto del gol, ovvero la capacità di capitalizzare al massimo le occasioni che gli capitano a tiro. Tale dote è stata messa in risalto non tanto nell’ultima stagione con la maglia del Benevento, durante la quale Coda ha segnato sette reti in una cooperativa del gol nella quale le marcature sono state sostanzialmente distribuite fra tutti gli elementi dell’attacco, quanto nel penultimo campionato di serie B disputato dal centravanti classe ’88, ovvero il campionato vinto dal Brescia davanti al Lecce. Proprio la partita di quel Benevento contro il Lecce è emblematica dell’importanza di un giocatore come Coda. I salentini giocarono una delle migliori partite della stagione, senza concedere nulla ai sanniti. O meglio, quasi nulla. Nell’unica sbavatura della difesa, Coda fu abile a ricevere in contropiede, puntò la retroguardia avversaria e scaricò in rete un mancino ad incrociare. Freddo e letale, ma molto tecnico: l’attaccante campano, infatti, è anche un battitore di calci di punizione. A Benevento era soprannominato Hispanico, in richiamo al personaggio del Gladiatore, per il suo spirito combattivo. Un centravanti completo sotto tutti i punti di vista, l’ideale per una squadra che punta ad un campionato di vertice in serie B.
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